Il gruppo consiliare Noi di Chiavari oggi ha comunicato “di aver provveduto a querelare per diffamazione il presidente del Consiglio comunale di Chiavari, avvocato Antonio Segalerba“.
«Riteniamo – affermano Roberto Levaggi (capogruppo), Daniela Colombo e Silvia Garibaldi – gravemente lesivo della nostra immagine, della nostra storia e della nostra dignità l’ultimo post apparso sulla pagina Facebook di Avanti Chiavari e firmato da Segalerba, dove veniamo accusati di aver previsto nel nostro piano urbanistico “migliaia di metri cubi di residenze e incubatori sulla Colmata”. Non c’è niente di più lontano dalla realtà: né nelle nostre dichiarazioni verbali, né nel nostro programma elettorale, né soprattutto nel piano urbanistico da noi messo a punto con la maggior tutela dell’ambiente possibile, per superare gli obbrobri di quello precedente. Stranamente, però, tale piano è fermo da un anno e l’attuale maggioranza, non noi, ha intenzione di metterci mano. L’avvocato Segalerba dovrà dimostrare davanti a un giudice la veridicità di quanto scritto.
Stiamo vivendo uno dei momenti più bui della vita politica di Chiavari. Dove la democrazia è continuamente calpestata da amministratori prepotenti, manichei e perennemente fiancheggiati e spalleggiati da personaggi facinorosi, fascisti conclamati e pregiudicati. Tutto questo è inaccettabile. Abbiamo detto sin dall’inizio che ci saremmo tutelati in ogni maniera di fronte a questo schifo, a questa caccia alle streghe. Avanti Chiavari sta spegnendo ogni parvenza di confronto dialettico, all’insegna del motto ‘con noi o contro di noi’ che sembra andare tanto di moda di questi tempi, con il colpevole silenzio di Canepa e Giardini, un tempo paladini della trasparenza. Per questo abbiamo querelato Segalerba, nella speranza di riportare un minimo di ordine.
Noi di Chiavari non diffonde nessuna fake news. Semplicemente continuiamo a sostenere che è stata gettata via l’area di sviluppo più strategica per Chiavari. Ottenendo come contropartita una scogliera. Il resto, infatti, è tutto da dimostrare. Non esiste neppure uno studio di fattibilità sul depuratore nella collocazione indicata da questa maggioranza, come denunciato da alcuni consiglieri metropolitani. E se fosse necessario spostarsi più all’interno? E ancora: per quanti anni la Colmata sarà inservibile come area per i parcheggi liberi? A chi ci accusa di diffondere notizie false, ricordiamo che non siamo stati noi a produrre, in campagna elettorale, un manifesto con un camino alto sei metri che emanava fumo giallo come una centrale nucleare. Se anche tentassimo di diffondere notizie false, non ne saremmo mai capaci e partiremmo sempre sconfitti in partenza da quelli di Avanti Chiavari, maestri irraggiungibili di balle e di fuffa».
L’ultima considerazione dei consiglieri comunali chiavaresi è per l’avvocato Segalerba: «Continua a fare dichiarazioni da sindaco. Mentre quello ufficiale, Di Capua, è nel torpore più assoluto. Peccato che Segalerba, da Presidente del Consiglio Comunale, dovrebbe avere un ruolo più istituzionale, di garanzia e tutela di tutti. Invece, come abbiamo fatto presente al Prefetto di Genova, continua a scendere nell’arena con un livore e un’arroganza pazzeschi. Forse si sente ancora un assessore all’urbanistica, come ai tempi del sindaco Agostino? Quando approvò decine di progetti e varianti a firma del figlio dell’ex sindaco, compresi i palazzi di Preli. Proprio in questo periodo, guarda caso, nacque quel progetto di edilizia residenziale alla Colmata di cui esiste ampia documentazione. Però, per l’avvocato i cementificatori saremmo noi… ».
L’associazione Noi di Chiavari, nelle prossime settimane, organizzerà una serie di incontri aperti a tutti sul tema depuratore e su molte altre priorità cittadine, «anche allo scopo di tenere alta l’asticella della democrazia di fronte a questo continuo svilimento. Chiavari, città con profonde radici cristiane e liberal democratiche, non merita di veder protagonisti esclusivamente simili esaltati».