“L’emendamento al Decreto Genova dice che Autostrade non può fare il lavoro di ricostruzione del ponte, il resto sono interpretazioni. Che Autostrade possa rientrare dalla finestra è un’interpretazione non corretta. L’emendamento riporta in gioco tutti per le opere che sono propedeutiche, non solo Autostrade. E poi non è detto che si tratti di demolizione, come dice Di Maio, ci sono anche da smaltire i detriti. Ci sono tante altre cose”.
Lo ha precisato oggi pomeriggio il sindaco di Genova e Commissario per la ricostruzione del viadotto autostradale sul Polcevera, Marco Bucci.
Stamane il capogruppo regionale del Pd, Giovanni Lunardon, aveva dichiarato così: “Il governo della confusione ha ancora una volta cambiato idea e consentirà a Società Autostrade di intervenire nelle opere propedeutiche: cioè nella demolizione. Ma non è escluso che fra gli interventi previsti dall’emendamento della maggioranza di governo rientrino anche le indagini geologiche e preventive alla realizzazione dell’opera, lo studio di fattibilità e il progetto preliminare.
Per quale ragione Aspi può essere coinvolta nella demolizione e non nella realizzazione del ponte, percorrendo la via più rapida e meno esposta al rischio contenziosi, come da tempo richiede tutta la comunità genovese, dai sindacati alla categorie economiche, fino alle istituzioni locali?
Questo è il solo modo per garantire tempi certi e brevi per il nuovo ponte. Come avviene in tutto il mondo il concessionario ha il preciso dovere di restituire il bene che amministra intatto e funzionante. E se deve ripristinarlo deve farlo a sua spese, al netto della procedura di revoca che deve andare avanti, del giudizio della magistratura e delle azioni di risarcimento. Escludere Autostrade dalla ricostruzione è il più grande regalo che le si possa fare. Un favore che costerà allo Stato 600 milioni di euro, tra fondi di garanzia e sterilizzazione dell’indebitamento”.