Ritrovata una nave sui fondali del Mar Nero: è la più antica imbarcazione al mondo mai rinvenuta dall’uomo. L’imbarcazione è lunga 23 metri, originaria della Grecia classica. La scoperta è di due giorni fa da un’equipe di archeologi guidati dal britannico Joe Adams nell’ambito di un programma di ricerca sottomarino, il Black Sea Maritime Archaeology Project.
La notizia è stata data dal quotidiano The Guardian, e a breve al British Museum di Londra sarà proiettato un documentario riprodotto durante le ricerche. Oltre a questa imbarcazione i ricercatori hanno individuato un vero e proprio cimitero di navi.
Il reperto, scoperto a circa 2 mila metri sotto il livello del mare, dalle prime analisi risulta essere incredibilmente intatto: è completo di albero, timone e postazioni per gli addetti ai remi. L’eccezionale stato di conservazione è dovuto alla mancanza d’ossigeno di quella profondità e all’habitat di un bacino chiuso e preistorico come quello del Mar Nero. Riportare in superficie la nave non è per ora possibile perché l’ossigeno e il cambiamento di habitat potrebbero distruggerla.
«Una nave che sopravvive intatta dall’epoca classica ̶ ha dichiarato al The Guardian il professor Adams ̶ che giace a duemila metri di profondità, è qualcosa che non avrei mai creduto possibile vedere. Si tratta di un ritrovamento che cambierà le nostre conoscenze e la nostra compressione delle attività di cantieristica e della marineria del mondo antico».
Per la datazione è stato eseguito un test al carbonio 14, da parte dei ricercatori dell’università inglese di Southampton che hanno analizzato piccole parti del relitto riportati in superficie. L’età stimata è di circa 2 mila 400 anni fa. La conferma arriva anche dal disegno raffigurato su un vaso della collezione del British Museum: si tratta del ‘Siren Vase‘ (Ulisse e le Sirene. Anfora attica a figure rosse (480-470 a.C.).
British Museum Londra) in cui è raffigurato il profilo di un’imbarcazione, molto simile a quella ritrovata sul fondo del Mar Nero. Quella rappresentata sul vaso rappresenta la nave di Ulisse al momento dell’incontro con le Sirene, incontro di cui Omero parla nell’Odissea.
Le tecniche attualmente in uso non permettono dunque di farla riemergere senza danni. Il team di ricercatori che l’ha scoperta ha rinvenuto anche vari altri preziosi relitti, da navi romane complete di anfore a imbarcazioni cosacche al servizio degli zar russi del ‘600. ABov