“Vittoria per Genova. Con il decreto, il Governo porta a Genova oltre 600 milioni di euro. Oggi si è chiuso alla Camera l’iter di conversione in legge, al termine di una lunga seduta. Portiamo a casa un grande risultato. Ora ci attende il Senato. Genova non può più aspettare. Io non mollo”.
Lo ha annunciato la notte scorsa su Fb il viceministro genovese delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi (Lega) che insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vito Crimi (M5S) ha seguito tutto l’iter dei lavori per la conversione in legge del Decreto Genova.
La Camera, durante la maratona notturna e dopo la bagarre in aula, ha quindi approvato il testo, che va ora in Senato per la seconda lettura. I sì sono stati 284 (Lega, M5s, FdI), i no 67 (Pd,Leu) e gli astenuti 41 (FI).
Ieri a Roma (nonostante la giornata di compleanno) era presente anche il sindaco e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci.
Il voto è andato avanti al rallentatore e si è registrato il muro contro muro tra Governo Lega-M5S e Pd, che ha portato avanti la vecchia, quanto inutile, tecnica dell’ostruzionismo.
I parlamentari del Partito Democratico si sono affrettati a precisare che hanno portato avanti l’ostruzionismo soprattutto su quello che hanno definito come il “condono edilizio Di Maio” su Ischia.
La Camera, tuttavia, ha bocciato tutti gli emendamenti all’articolo 25 del decreto Genova che contiene il condono tombale per i comuni di Ischia colpiti dal sisma del 21 agosto 2017. Oltre gli emendamenti soppressivi, sono stati respinti quelli che limitavano l’effetto della sanatoria.
Ieri sera si era anche sfiorata la rissa. I commessi del Parlamento si erano posti in mezzo tra alcuni deputati di FdI e del Pd che erano scesi dai banchi e si erano scagliati l’uno contro l’altro reciprocamente. A dare una mano ai commessi anche Guido Crosetto (FdI) che poi aveva rimandato nei banchi del gruppo alcuni suoi colleghi di partito.