Stanotte la Camera dei deputati ha approvato il testo del Decreto Genova, che ora va in Senato in seconda lettura per essere definitivamente convertito in legge entro pochi giorni.
La deputata forzista spezzina Manuela Gagliardi stamane ha comunicato di avere votato sì al Decreto Genova “in dissenso” rispetto al suo gruppo parlamentare, che ha preferito astenersi. Ricordiamo che i sì sono stati 284 (Lega, M5s, FdI), i no 67 (Pd,Leu) e gli astenuti 41 (FI).
Gli altri deputati di FI, invece, non hanno comunicato la loro decisione di voto. Quindi Il “paracadutato” in Liguria Giorgio Mulé, il rapallino Roberto Bagnasco e il genovese Roberto Cassinelli non hanno votato a favore del Decreto Genova. Ossia dell’operato del Governo Lega-M5S che complessivamente ha destinato e previsto per la nostra città un miliardo di euro e 450 assunzioni, come riferito oggi dal viceministro genovese Edoardo Rixi (Lega).
“Ho votato sì al Decreto Genova per amore della mia terra – ha spiegato Gagliardi – perché da Ligure non posso che sostenere ogni strumento che possa restituire dignità, speranza e possibilità di costruire subito un futuro migliore di oggi a Genova.
Il decreto non è perfetto, si poteva fare di più e si poteva fare meglio: ma il meglio è nemico del bene, quando diventa ostacolo a un risultato di qualsiasi tipo.
Non posso né ho mai voluto fare politica su questo decreto e su questo tema: per questo il voto favorevole è un voto favorevole per Genova e non è un voto contro al mio partito, per il quale mi sono espressa in dissenso.
Dopo un dramma come quello che ha colpito al cuore Genova e la Liguria come il crollo del Ponte Morandi, non esistono bandiere partitiche: in coerenza col mio gruppo ho proposto miglioramenti in Commissione e in Aula, ma al momento del voto essere contraria sarebbe significato essere contraria alla mia Liguria. Non la sarò mai. Soprattutto in queste ore difficili, soprattutto dopo aver urlato negli ultimi mesi che ogni minuto di ritardo è un minuto perso per i liguri. Non perdiamone più”.