“In un paese civile la prescrizione del reato dovrebbe essere evento eccezionale. In un paese civile non può protrarsi per otto dieci quindici anni la conclusione di un processo. In un paese civile non si può risolvere il problema comprimendo i diritti della difesa in violazione della costituzione. In un paese civile il numero dei magistrati deve essere adeguato alle esigenze e tutti devono lavorare seriamente”.
Lo ha dichiarato su Fb l’ex presidente dell’Ordine e decano degli avvocati genovesi, Aurelio Di Rella Tomasi di Lampedusa, a seguito delle polemiche sulla sospensione della prescrizione dei procedimenti dopo la pronuncia di primo grado, annunciata l’altro ieri dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (M5S).
Tuttavia, secondo il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari (Lega) l’emendamento al ddl anticorruzione “è stato presentato dai relatori, non è concordato a livello di governo, non è passato dal Consiglio dei ministri e ci riserviamo di fare valutazioni. Abbiamo forti perplessità, ma ne discuteremo come sul resto del provvedimento”.
“Tutti gli avvocati – ha aggiunto Di Rella- debbono mobilitarsi per imporre il rispetto delle norme costituzionali. Utilizzare strumentalmente questi temi ai fini di lotta politica significa anteporre divisivi interessi di parte alla difesa di principi condivisi”.