“La spinosa questione della modifica alla legge regionale 7/2014 n. 17, meglio nota come Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei spontanei è approdata questa mattina in Commissione regionale (Attività produttive, Cultura, Formazione professionale, Lavoro). Sono stati ascoltati i presidenti dei Consorzi per la raccolta e la commercializzazione dei funghi delle province di Genova, La Spezia, Savona e Imperia, i sindaci dei Comuni interessati, nonché i presidenti degli Enti Parco della Liguria e dell’Unione Fungaioli italiani. Contrariamente a quanto era trapelato nelle ultime settimane, nel redigere la modifica alla legge regionale erano state ampiamente recepite le osservazioni dei Consorzi che erano state inviate via mail ai diretti interessati”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Fabio Tosi (M5S).
“In particolare – ha aggiunto Tosi – la modifica più importante, quella che ha poi scatenato la polemica, riguarda la contiguità delle particelle di ciascun Consorzio. L’emendamento apportato alla prima proposta dice chiaramente che ‘il territorio consortile venga possibilmente costituito da particelle tra loro contigue’. Il che significa che la contiguità è sì un requisito ottimale ma assolutamente non obbligatorio.
Oggi è stata affrontata anche la problematica della gestione dei terreni cosiddetti ‘silenti’ o abbandonati che fanno parte dei Consorzi. È stata prevista e poi accolta positivamente la proposta di permettere ai Consorzi di gestire provvisoriamente questi terreni, con possibilità di rinnovo della gestione, a patto che questi terreni vengano curati e mantenuti con la stessa solerzia e cura che riserverebbero ai terreni consortili.
La terza e ultima criticità risolta positivamente riguarda la presentazione del rendiconto di ogni singolo Consorzio. L’invio del rendiconto annuale sui proventi derivanti dalla vendita di tesserini per la raccolta funghi resterà fissata al mese di settembre come da vigente legge regionale.
A chi ha fatto pressioni politiche, attaccando la nostra proposta di legge, rispondo che, come ho già avuto modo di dichiarare in Commissione, la nostra proposta non vuole assolutamente cancellare i Consorzi. Anzi, la nostra azione mira a tutelare e difendere i Consorzi che hanno lavorato correttamente e rispettando gli obblighi di legge.
Da parte della Giunta regionale ci aspettiamo ora una chiara e netta posizione sugli Enti gestori che da 4 anni non rispettano la legge regionale, che prevede appunto una puntuale rendicontazione degli introiti. Posizione che riteniamo debba essere la revoca della concessione.
Non è accettabile che circa 1/3 dei Consorzi liguri non trasmetta le somme incassate, con una perdita di introiti stimata dall’Unione fungaioli italiani tra i 300 e i 400mila l’anno. Non possiamo permetterci che anche questi soldi, destinati alla cura del nostro territorio e in particolare dei boschi, non siano disponibili o non vengano destinati come prevede la legge regionale.
Alle dichiarazioni del consigliere Tosi sono seguite quelle del consigliere regionale Valter Ferrando (Pd).
“I rappresentanti di tutti i consorzi della nostra regione – ha sottolineato Ferrando – nei loro interventi hanno unanimemente condannato i principi del disegno di legge del M5S che li avrebbe condannati, di fatto, alla chiusura.
Ricordo che dopo l’abolizione delle Province e delle Comunità Montane, i consorzi sono gli unici soggetti al servizio dei Comuni nella difesa dell’entroterra della Liguria. Questo avviene utilizzando il ricavato della vendita dei tesserini per la raccolta dei funghi, per opere di pubblica utilità (manutenzione della viabilità, messa in sicurezza del territorio, ecc). E’ prescritto dalla legge vigente e serve a sostenere i Comuni quando hanno difficoltà a intervenire in tempi celeri.
Il disegno di legge che abbiamo discusso stamani presentava chiari intenti punitivi nei confronti di questo mondo, solidale e sociale. Essendo stato fra gli estensori della legge attualmente in vigore, di cui questa mattina è stata riconosciuta la validità, con i rappresentati del mio gruppo ho opposto al disegno di legge pentastellato una ferma opposizione.
Di fronte all’omogeneità di giudizio di tutti i consorzi regionali, il gruppo M5S ha fatto retromarcia presentando due emendamenti che smentivano nei fatti quanto da loro stessi proposto nel disegno di legge.
Credo che tutti i presenti abbiano capito il metodo di lavoro di queste persone: superficiale, disinvolto e completamente scollegato dalla conoscenza della realtà del nostro entroterra, puntando solo ad operazioni propagandistiche”.