Riunioni, fiumi di parole, decisioni, controdecisioni. “Tanto tuonò che… non piovve”. Cambiando leggermente questa famosa frase attribuita addirittura a Socrate, è quello che è avvenuto a Genova, sponda rossoblu per ciò che concerne la guida tecnica del vecchio Grifone.
Già. Perchè domenica sera alle 23.22 l’Ansa batteva questa notizia: “Genoa, Juric verso l’esonero: pronto Tudor”. Poi alle 01.31 di notte il ribaltamento della situazione: “Genoa, Ivan Juric resta in sella”.
L’agenzia ha tradito parecchie testate nazionali (esempio Tuttosport) che oggi riportano e danno per certo il cambio di trainer. Invece nulla.
Riunioni e telefonate febbrili in tutta la giornata sino a tarda notte, quando è arrivata la conferma: “Ampia fiducia a Juric”.
Quindi, tecnico croato che rimane sulla panchina del Genoa; saldamente? Beh non esageriamo. Preziosi ed i suoi collaboratori a caldo erano decisi a licenziare Juric ad un mese esatto dalla sua assunzione; poi a mente fredda hanno capito due cose: la prima, che le sconfitte patite con Milan e Napoli erano state generate da episodi negativi, quando invece la squadra aveva disputato ottime prestazioni.
Quindi nonostante un tourbillon di voci (“arriva Prandelli”, “C’è già Ranieri in città”, “Nicola è pronto”, “Ritorna Donadoni”, “Ballardini in pool position”, “Tudor allertato”) il Joker ha capito che l’allontanamento del tecnico sarebbe stato un errore, tanto più che sembra che la squadra, titolari e panchinari, sia compatta con lui.
Il DS Perinetti su Juric è stato chiaro: “Possono vedere tutti che la squadra lo sta seguendo, e basterà una scintilla per cambiare le cose”.
Quindi conferma. Ed è stata una decisione giusta. Lo hanno capito anche i tifosi della Nord, che domenica quando lo speaker dello stadio alla lettura delle formazioni ha nominato “Juric” hanno fischiato sonoramente; poi a fine gara, nonostante l’1-2 (si giocava con il Napoli, mica con l’Acquapozzillo…) applausi per tutti. Meritati.
Prandelli, Ranieri o Tudor (nel frattempo Nicola con ogni probabilità passerà all’Udinese) possono aspettare, perché al comando resta il pirata.
Domanda lecita: sino a quando?
Beh, sicuramente sino alle 22.45 di domenica 25 novembre, quando il derby con la Sampdoria si sarà concluso.
Una partita da vita o morte; una gara da vincere ad ogni costo, che se vinta farà passare l’80% dei mali all’equipe genoana.
Guai a perdere quindi, anche perché allora al 100% Juric lascerà immediatamente la panchina rossoblu.
Quindi per lui posizione delicatissima.
Certo, dopo aver parlato – a ragion veduta, perché in contatti ci sono stati – di Prandelli e Ranieri, quando si è sparsa la notizia del possibile ingaggio di Tudor (in serie A solo 4 gara in panca la scorsa stagione con l’Udinese) il popolo genoano era furibondo. Altro che contestazione, qui si rischiava grosso!
A questo punto di toto-allenatore non si parlerà, complice la sosta, per due settimane. Martedì, finiti i due giorni di riposo decisi dopo la gara con il Napoli, riprendono al Centro “Signorini” gli allenamenti, come di consueto a porte chiuse. Intanto una buona notizia arriva dall’infermeria e dal Giudice Sportivo: nessun giocatore ha marcato visita e nessuno è stato squalificato o diffidato. Anche Sandro, tornato ai box dopo la gara con l’Inter, sembra accelerare la guarigione e potrebbe essere in campo con la Sampdoria.
Ora occorre preparare bene il derby; anche perché la Sampdoria, anch’essa reduce da tre sconfitte consecutive, non se la passa tanto bene, visto che ha soltanto un punto in più dei rossoblu.
Un derby tra poveri insomma, ma si è visto di peggio.
Sicuramente non tra poverissimi.
Franco Ricciardi
Franco Ricciardi è nato a Genova nel 1955. Giornalista iscritto all’Albo dal 1980, ha collaborato e collabora con le più importanti testate genovesi, Il Secolo XIX, Il Lavoro, La Repubblica, il Corriere Mercantile ed è stato tra i primissimi radiotelecronisti genovesi (Radio Liguria 1, Telecittà, Telegenova, Primo Canale.
Negli anni 80 fondò, come editore, il giornale “Noi Genoani”, che veniva distribuito allo Stadio”.