Pugno chiuso e alzato in aula al Senato dal ministro Danilo Toninelli dopo l’approvazione del cosiddetto Decreto Genova, che vale un miliardo di euro per la nostra città e diventa legge.
Il testo è stato approvato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni.
A favore hanno votato M5S, Lega, FdI, Per le Autonomie. Contrari Pd e Leu. Astenuti i senatori di Forza Italia.
Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli ha esultato visibilmente alzando il pugno in segno di vittoria “per i cittadini di Genova” ed è stato duramente contestato e criticato per l’esultanza dagli esponenti dell’opposizione.
Il ministro Toninelli ha replicato così: “C’é qualche responsabile che ha permesso ad Autostrade di ingrassare i propri bilanci: non replico a chi mi ha attaccato personalmente”
Poi ha aggiunto: “Ho gioito per i genovesi. Il mio intervento è solo per portare il ringraziamento a tutti i deputati per aver lavorato giorno e notte in queste settimane su un provvedimento per Genova e i genovesi, e chi oggi ha gioito l’ha fatto per i cittadini di Genova e per le 266 famiglie che hanno perso casa e che da domani avranno soldi stanziati per comprare finalmente una nuova abitazione”.
Per quel gesto il ministro Toninelli è stato ripreso dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI) ma è stato difeso a spada tratta dal capogruppo del M5S Stefano Patuanelli: “Si è trattato di un piccolo gesto di giubilo da parte di un ministro dopo l’approvazione di un decreto così importante credo che sia più che tollerabile: Toninelli non ha fatto gesti né volgari né inopportuni”.