Sostanzialmente accusato di violenze sulle donne e poi a suo dire “offeso” su Facebook e finito nel mirino di alcuni blog femminili. Mentre il web si è scatenato, alcune hanno riferito di avere intenzione di organizzare una sorta di “class action” contro il presunto “mostro”.
Il caso è scoppiato anche a seguito della denuncia su Fb del cantante fiorentino Federico Fiumani (che non aveva pubblicato il suo nome ma aveva dato delle indicazioni) e il promoter genovese Emanuele Podestà è stato anche escluso dall’organizzazione di un evento in programma con alcune band al Teatro della Corte di Genova “che sarà riorganizzato da un’altra agenzia e dal Teatro stesso”.
Molti in città ieri lo hanno cercato per una replica, ma l’impresario ed editore genovese è rimasto in silenzio, tranne che per rilasciare una dichiarazione all’agenzia Agi.
“Io dico che questa è diffamazione – ha riportato il cronista dell’Agi a seguito dell’intervista a Podestà – che mi tutelerò nelle opportune sedi, in realtà ho già parlato con i miei avvocati. Io non ho condanne, non sono andato a processi particolari. C’è una condanna? Non ci sono condanne, querelerò Federico Fiumani (leader della band indie rock fiorentina dei Diaframma, ndr) il prima possibile, probabilmente già domani, perché.. cioè… la cosa è surreale”.
Alla domanda se tutto quello che hanno scritto e stanno scrivendo sui social network sia falso, il promoter genovese ha replicato al cronista dell’Agi così: “Guarda, ripeto, querelo Fiumani e non ho condanne. A posto così, grazie”.
Daniele Pomata, legale difensore di Podestà, al quotidiano Il Secolo XIX ha confermato che “la realtà dei fatti è molto diversa da quanto abbiamo letto in queste ore. Il mio assistito non è mai stato né condannato né imputato e noi ci riserviamo di rivalerci nei confronti di chi ha fatto queste dichiarazioni“.
Tuttavia, il quotidiano genovese ha riferito che pur essendo incensurato “nel 2012, una ex fidanzata lo denunciò per stalking alla Procura di Genova: l’anno dopo, in seguito all’accordo per un risarcimento in denaro, la donna ritirò la querela. Ma il pm ritenne di proseguire gli accertamenti contestando un’aggravante procedibile d’ufficio. Il caso finì con una archiviazione.
Nel 2014, un’altra ragazza, dichiarò ai carabinieri di una stazione del Ponente ligure di essere stata picchiata e minacciata. Due anni dopo, il ritiro della denuncia ‘per metterci una pietra sopra’, spiega oggi.
A Milano, Podestà era stato denunciato d’ufficio per un episodio avvenuto tra le mura domestiche ma il procedimento è finito con l’archiviazione”.
L’articolo del cronista dell’Agi che racconta il caso e la difesa di Emanuele Podestà
I post di Federico Fiumani e i commenti sulla sua pagina Facebook