Genoa, così proprio non va. La squadra di Juric perde a Torino contro un Toro per nulla trascendentale per 2-1.
Un Genoa incredibilmente nervoso, neppure lontano parente di quello che nel derby ha messo alle corde la Sampdoria.
A complicare a partita giocata a ”Grande Torino”, ci ha pensato Romulo che si è fatto ammonire due volte (uno esperto come lui…) attorno al 25’ nel giro di un minuto, lasciando per oltre un ora i compagni in inferiorità numerica.
L’allenatore rossoblu ha quindi tolto Piatek (che non ha gradito…) ed inserito Gunter per rinforzare la difesa.
Incredibilmente il Genoa riusciva a passare in vantaggio con Kouamè. Tutto ok? Ma no, ecco arrivare i consueti “cinque minuti” di follia ed è andato al riposo sull’1-2, con il Toro che sorpassava grazie ai gol dell’ex Ansaldi e di Bellotti.
Ripresa senza storia con il Torino che controllava la gara, anche se era incapace di chiuderla, e Juric che si arrampicava sugli specchi; ad un certo punto buttava nella mischia Pandev (era ora…) e negli ultimi finali anche Lapadula (ma allora perché togliere Piatek e rinunciare di fatto a giocarsela?).
Inevitabile, squadra sbilanciata eccessivamente in attacco, con il Toro che sfiorava il tris con Ola Aina, Belotti, Baselli (due volte) e Zaza, ma gli attaccanti granata erano un imprecisi e quando non lo erano si sono trovati davanti un Radu in vena di miracoli.
Morale della favola: è arrivata un’altra preoccupante sconfitta.
I numeri. I numeri condannano senza appello Juric.
Ok che il croato si è trovato a dover affrontare un calendario tremendo, ma la statistica che non sbaglia mai, dice che in 7 partite ha totalizzato 3 punti, vale a dire 0,41 punti a gara, una media che porta diretti in serie B.
Ricordando che chi lo ha preceduto, mister Ballardini, aveva una media sempre in 7 gare di 1,73 punti a partita… ed i conti sono presto fatti.
Poi occorre fare delle scelte: Sandro, il tanto atteso faro del centrocampo, proprio non va. Questa volta si è macchiato anche del folle fallo in area di rigore che è costato l’1-2 al Grifone.; al momento Veloso, seppure ancora con una preparazione approssimativa, vale due Sandro; e si lasci stare che è il genero del Presidente, perché in questo Grifone è necessario come il pane.
Diciamo poi che gettare così nella mischia Lapadula è segno di mancanza di idee, tanto che a fine gara il ragazzo era nervosissimo, come non si era mai visto neppure lo scorso anno quando era nel mirino dei tifosi.
Altri motivi per cambiare mister? Piatek.
Da quando si è cambiato allenatore ha realizzato un solo gol su rigore.
Prima, sempre in 7 gare, era andato a bersaglio 9 (!) volte.
Insomma, unico merito sin qui di Juric è avere lanciato Romero; questo si, ma è un pò poco.
Come ha fatto notare a fine gara nel suo blog il direttore de “Il Giornale della Liguria” Massimiliano Lussana “La squadra che era prima in zona Champions e poi in zona Europa League con Ballardini, ora è a soli quattro punti dalla zona retrocessione, con la differenza che dietro – Bologna a parte – tutti stanno facendo punti”.
C’è purtroppo soltanto da condividere.
Da Torino arrivano anche due note positive: la prima il portierino Radu.
Il ragazzo rumeno ha giocato un’ottima gara, salvando la sua porta miracolosamente in almeno tre occasioni.
La seconda Kouamè, che oltre al gol segnato ha fatto vedere i sorci verdi ad Ansaldi e compagni.
Ed ora, una settimana, o almeno lunedì o martedì, via con l’ormai tradizionale toto-allenatore!
Magari Preziosi questa sera domenicale darà ancora fiducia all’allenatore croato, guardando alla gara casalinga di domenica con la Spal, assolutamente da non fallire.
E poi? Se il Genoa vincerà bene, ma non cambierà nulla, perché alla prima sconfitta saremo da capo.
Ed i genoani si chiedono, ma è possibile andare avanti cosi?
Franco Ricciardi
Franco Ricciardi è nato a Genova nel 1955. Giornalista iscritto all’Albo dal 1980, ha collaborato e collabora con le più importanti testate genovesi, Il Secolo XIX, Il Lavoro, La Repubblica, il Corriere Mercantile ed è stato tra i primissimi radiotelecronisti genovesi (Radio Liguria 1, Telecittà, Telegenova, Primo Canale.
Negli anni 80 fondò, come editore, il giornale “Noi Genoani”, che veniva distribuito allo Stadio”.