Attenzione a non tirare le tende di casa o del bagno. E’ lecito fare i guardoni. Pure con l’obiettivo di uno smartphone.
Un 37enne milanese è stato assolto dai giudici della Corte di Cassazione dall’accusa di violazione della privacy per avere fotografato e filmato la vicina di casa che usciva dalla doccia senza preoccuparsi della finestra del bagno che non aveva i vetri oscurati ed era senza tende.
L’imputato era stato condannato a due mesi e quindici giorni nel processo svoltosi con rito abbreviato in primo grado davanti ai giudici del Tribunale di Busto Arsizio e poi davanti a quelli della Corte di Appello di Milano.
Tuttavia, gli ermellini hanno condannato a due anni e sei mesi il maniaco 37enne perché filmava le dipendenti del suo bar mentre si cambiavano nello spogliatoio e per abusi a una bambina di dieci anni.
Per quanto riguarda l’accusa di aver violato la privacy della vicina, la difesa dell’imputato ha sostenuto che non si trattava della “indebita realizzazione di filmati e fotografie” della vicina di casa mentre, visto e considerato che le abitazioni sono “adiacenti e che la persona offesa si mostrava nuda pur sapendo che la propria abitazione era priva di tende, con la conseguente insussistenza di lesioni alla riservatezza della persona fotografata”.
Questa tesi ha convinto i giudici che, nella sentenza numero 372/2019, depositata oggi, hanno sottolineato come essendo “pacifico” che l’imputato “non utilizzò alcun accorgimento per fotografare e filmare” la vicina di casa nuda, si deve escludere “la configurabilità del reato di interferenza illecita nella via privata non essendo stati ripresi comportamenti della vita privata sottratti alla normale osservazione dall’esterno, posto che la tutela del domicilio è limitata a ciò che si compie nei luoghi di privata dimora in condizioni tali da renderlo tendenzialmente non visibile a terzi”.