Grande acclamazione c’è stata ieri al Kustendorf per la proiezione del nostrano film “Lazzaro felice” della regista Alice Rohrwacher con la sorella Alba Rohrwacher tra gli interpreti. D’altro canto al Kustendorf il buon cinema italiano è molto apprezzato e sembra proprio che ci sia una vincente osmosi con gli artisti italiani.
“Lazzaro felice”(2018) è stato presentato all’ultimo Festival di Cannes dove si è aggiudicato il premio per la miglior sceneggiatura. In effetti complesso è il soggetto che Alice Rohrwacher, traendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto, per cui a seguito di un’alluvione che nel ’77 isolò la propria tenuta, una marchesa nascose ai contadini al suo servizio l’abolizione nel 1982 della legge che aboliva tutti gli accordi mezzadrili, riducendoli scientemente in schiavitù, ci conduce in una sorta di fiaba metafisica che a tratti ha del miracoloso.
Ed attenzione, parliamo di “fiaba” perché le fiabe sono sempre popolate di mostri, nel tal caso impersonati dalla “marchesa” qui interpretata da Nicoletta Braschi profondamente aderente al ruolo, oltreché da buoni.
Ed il puro di cuore è il nostro Lazzaro, contadino di vent’anni il cui comportamento sfiora la santità, tanto da evocare nel nostro collettivo immaginario cinematografico, pellicole come “La leggenda del Santo Bevitore”(1988) del grande Ermanno Olmi. Lazzaro in effetti è un ragazzo magnanimo che spesso subisce soprusi dai suoi stessi amici, mantenendo imperturbabile la medesima misericordiosa disposizione del cuore. Osservando il tutto dalle terre balcaniche, riporta alla nostra memoria l’immagine del “pellegrino russo”, realmente esistito che percorse scalzo molte miglia nell’atto di purificare il cuore. Eccellente Rohrwacher.
La proiezione ieri è stata anticipata dall’introduzione di Kusturica che ha presentato con grande entusiasmo uno degli attori del film, Sergi Lopez, con il quale è intercorso un simpatico scambio di battute. Emir ha in effetti dichiarato che lo ingaggerà senz’altro nel suo prossimo film, con forte approvazione del pubblico.
Dopo la proiezione del film, si è svolto un workshop molto interessante con alcuni degli attori presenti, tutti piacevolmente incantanti dalla bellezza del festival.
Parliamo di Adriano Tardiolo, il quale interpreta il protagonista Lazzaro e che, come Lazzaro, presenta un’encomiabile purezza di cuore. Studente in economia dallo sguardo limpidamente intenso, si dichiara grato per l’intensa esperienza in cui è stato coinvolto, ma non sicuro di voler proseguire nella carriera attoriale. Ma noi gli auguriamo vivamente il meglio, dato il talento mostrato e l’indipendenza da qualunque vanagloria.
Presente poi Luca Chikovani, che nel film interpreta Tancredi, il tormentato figlio della marchesa, georgiano ma con un fluente italiano, data la sua frequentazione di Milano per motivi legati alla musica, la principale passione che lo muove, essendo un musicista e cantante alternative.
Ed ancora Sergi Lopez che offre spunti di riflessione interessanti con grande impatto emotivo. Assenti ahimè le sorelle Rohrwacher con le quali ci complimentiamo per il lavoro artistico svolto.
La giornata è proseguita con la proiezione dei cortometraggi in competizione e si è chiusa con il concerto del nostro affermatissimo Vinicio Capossela, di cui vi parleremo ancora.
Un bel frammento artistico d’Italia ieri ha trovato qui la propria collocazione, grazie al Professore Emir kusturica.
Romina De Simone