Un anno con il Genoa, la fine del ritiro, il giorno del compleanno. E’ tempo di tirare una riga e fare le somme. Trenta partite con il Grifo e tre gol per Daniel Bessa. Piedi sudamericani. Formazione calcistica tra Brasile, Italia, Europa. Esperienze in Portogallo e Olanda. “Se guardo indietro, alla scelta che ho fatto, sono contento. Compagni e mister, nuovi e vecchi. Società e tifosi. Accomuno tutti in un grazie collettivo. E la città. Se Genova la sai prendere, ti regala tanto”.
Ma se ghe pensu, certi valori affiorano. Come un tuffo al cuore, si dice così? “La famiglia. La pausa per le feste ha permesso di godersela. Ma ora abbiamo una grande voglia di ricominciare e stiamo pensando alla partita con il Milan. Non vediamo l’ora che arrivi lunedì. Per riabbracciare la nostra gente, il nostro pubblico. Qui in Spagna abbiamo fatto un bel lavoro. Puntiamo a mettere in pratica le prove: due allenamenti al giorno, per una settimana, non sono stati una passeggiata…”.
Metà campionato se n’è andato. Con mister Prandelli si è riavvolto il nastro sui principi di gioco. Schiacciare adesso il tasto play. Et voilà. “E’ stato un bel ritiro, graduale. Non tutti i giorni sono stati pesantissimi, ma i lavori sono stati mirati. Abbiamo lavorato su più idee di gioco e inserito due nuovi arrivati. E’ stato importante per aggregarli al gruppo e per conoscerci un po’ di più. Il compleanno? Beh, è sempre un giorno speciale. Il regalo che mi vorrei fare? Si pensa, non si dice…”.