“Sia noi che la Lega intendiamo impedire questo mercimonio della sofferenza. Puoi fare come Minniti (l’ex ministro dell’Interno del Pd, ndr) che ha bloccato il varco senza dirlo esplicitamente. Oppure puoi impedire lo spaccio di false speranze e ridiscutere la questione a livello UE. Il che significa anche graffiarsi un po’ con la Francia, che non resiste ai suoi istinti colonialisti”.
Lo ha riferito Beppe Grillo al quotidiano “America Oggi” in merito ai porti chiusi a navi Ong e scafisti e alle politiche sull’immigrazione del governo Lega-M5S, riprendendo lo slogan “no al business migranti” e la logica equazione “meno partenze meno morti” confermata anche dalle ultime stime pubblicate sul sito web dell’Unchr.
“La questione dell’immigrazione è epocale – ha aggiunto Grillo – causata, innescata e diretta dalle menti più ciniche che si possano immaginare. Affrontare una questione del genere, che era stata spostata sull’Italia in accordo con chi ci ha preceduto in cambio di qualche aiutino, richiede anche una certa rudezza e assunzione di responsabilità. Oggi, le persone che non ne possono più di restare, ad esempio, nella dissanguata Africa perlomeno sanno come la vede l’Europa e quali sono le loro prospettive a fuggire verso l’Unione dei Divisi”.
Il guru genovese del M5S si è soffermato anche sul rapporto con la Lega: “E’ un continuo confronto, anche sofferto, con una diversa sensibilità nella modalità di affrontare le problematiche politiche. Tuttavia, non si può negare che il connubio M5S-Lega sia vincente. Ha consentito la realizzazione di rilevanti azioni politiche, molto avversate, contro la povertà”.