“Stamane durante la seduta della IV Commissione Territorio e Ambiente è stato presentato un progetto dell’Istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale (Ispra) che prevede l’ampliamento del Parco di Portofino ad altri 18 Comuni. Si è quindi deciso di convocare i diciotto sindaci per verificare quanti di loro siano interessati a questa iniziativa”.
Lo ha dichiarato il presidente della IV Commissione regionale Giovanni De Paoli (Lega) che ha aggiunto: “Inserire nuovi territori, soprattutto agricoli in zone collinari, non è la panacea per risolvere i loro problemi perché, se inseriti all’interno del Parco, diventeranno solo zone infestate da animali nocivi che vivranno in una specie di riserva creando inevitabili conseguenze anche agli altri Comuni circostanti. Semmai occorre fare il contrario. Ossia incentivare il ritorno della presenza dell’uomo in quei territori e agevolare, anche dal punto di vista economico, chi vuole intraprendere un’attività in quei luoghi”.
“La proposta di Ispra – ha sottolineato il capogruppo regionale leghista Franco Senarega – individua aree con caratteristiche totalmente diverse da quelle che oggi interessano e sono presenti nel Parco.
Pertanto, in Commissione oggi ho ribadito la nostra posizione: la zona ricompresa nel Parco di Portofino ha peculiarità che al di fuori di esso non si trovano e quindi i confini devono rimanere quelli attualmente esistenti.
Ovviamente, questo non preclude la possibilità di sviluppare sinergie e collaborazioni con i Comuni vicini per creare ricadute positive sul territorio. Ricordo che tutto ciò intorno al Parco è comunque già tutelato da altri strumenti vigenti”.
“Oggi il dibattito si è acceso – ha dichiarato il vice capogruppo di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria Francesco Battistini – secondo la maggioranza, infatti, una proposta di questo tipo è irricevibile e va contrastata, restando quindi ancorati agli attuali confini dell’area protetta regionale. Come opposizione abbiamo avanzato una richiesta molto semplice: ascoltare il territorio e le posizioni dei singoli Comuni. Con questa maggioranza a trazione leghista è sempre difficile discutere di aree protette. Lo dimostra la volontà, più volte dichiarata, di restringere i confini di molti parchi regionali”.