“Il rispetto per la personalità del sig. Guadagno e di chiunque viva o soffra una propria diversità è da parte mia totale e sempre dimostrata nei fatti, anche nell’ambito della mia professione di docente, ma è anche ovvio che, proprio come docente e educatore, non posso restare insensibile di fronte a giovanissime menti in formazione, a rischio di essere turbate da messaggi di cui essi non sono in grado di recepire la complessità”.
Luxuria insegna ai bimbi. Prof. liceo D’Oria: no a teoria gender nelle scuole. E’ bufera
Lo ha dichiarato in una nota, pubblicata dall’agenzia Askanews, Andrea Del Ponte, docente di latino e greco del prestigioso liceo classico D’Oria di Genova, dopo le polemiche scatenate dalle sue dichiarazioni contro Luxuria e la teoria gender nelle scuole.
La transgender 53enne Luxuria risulta infatti all’anagrafe Wladimiro Guadagno.
“Le statistiche ufficiali – ha aggiunto il prof. Del Ponte – dimostrano infatti che negli ultimi anni, in tutto l’Occidente, il numero di minori in crisi sulla loro identità sessuale sta subendo un’impennata anomala e del tutto preoccupante”.
In riferimento alle dichiarazioni su fb (Del Ponte aveva scritto una parola di insulto) il prof. del D’Oria ha inoltre spiegato che si è trattato di una “brevissima quanto infelice frase” pubblicata sul social network per “spingere i miei contatti a firmare una petizione lanciata dalla Fondazione ‘CitizenGO’ (attualmente sottoscritta da oltre 50mila cittadini) per chiedere alla Rai di sospendere il programma televisivo ‘Alla lavagna!’, che ha visto il sig. Vladimiro Guadagno (in arte Luxuria) intrattenere minorenni tra i 9 e i 12 anni sul tema della sua transessualità”.
“Mi scuso sinceramente – ha precisato il docente genovese – con Luxuria e con chiunque altro possa essersi giustamente risentito per l’uso improprio e non argomentato della parola ‘pervertiti’, scritta d’impulso nell’espressione dei miei sentimenti, mossi unicamente da profondo timore pedagogico circa i possibili danni psicoaffettivi prodotti su bambini dalla personalità ancora ben lontana dal formarsi e quindi esposti a fraintendimenti e a dubbi circa la propria identità sessuale, che andrebbe trattata come cosa sacra e fragilissima, in età ben più matura e soprattutto con spiegazioni coronate di tutti i necessari crismi di scientificità e di correttezza pedagogica, clinica, psicologica.
Il termine da me infelicemente usato si è trattato di una banalizzazione dovuta alla fretta e all’occasionalità del mezzo (Facebook), senza nessun riferimento alle persone ma solo all’erronea metodologia (‘bias’) con cui a mio avviso la ‘lezione’ è stata concepita dagli autori.
A giudizio mio e di personalità ben più competenti come il dottor Tonino Cantelmi (psichiatra e psicoterapeuta esperto dell’età evolutiva) la trasmissione ‘Alla lavagna!’ si è configurata come una ‘bias’ potenzialmente distorsivo nei confronti di una platea fragile e indifesa di minorenni in età prepubere, bisognosi per ora soltanto della pedagogia familiare, e in seguito, a maturazione avvenuta, liberi di orientarsi facendo riferimento a autorevoli fonti informative, non a occasionali storie di vita personale. Personalmente condivido questa opinione, scusandomi ancora tuttavia per non aver saputo comunicarla come avrei voluto e dovuto”.
Intanto a Non è L’arena su La7 l’altra sera è andata in scena un’altra “battaglia” a colpi di “complimenti” e reciproche accuse tra Luxuria e Daniela Santanché. In mezzo Massimo Giletti.