Sono 1.331 gli ordigni inesplosi risalenti ai conflitti mondiali, rinvenuti e neutralizzati nel mese di gennaio lungo le coste italiane e nelle acque del lago di Garda da parte dei palombari del Gruppo operativo subacquei del Comsubin (Comando subacquei e incursori) della Marina Militare.
Gli interventi d’urgenza sono stati richiesti dalle prefetture di Bari, Cagliari, Caltanissetta, Genova, Sassari e Verona a seguito alle denunce di privati cittadini o delle Forze dell’ordine riguardanti la presenza di residuati bellici.
In Liguria sono state bonificate, con il supporto dell’impianto iperbarico installato sulla nave Marino del Comsubin, due mine della seconda guerra mondiale tipo P200, trovate dai sommozzatori della GdF ad Arenzano e Camogli.
Inoltre, in questi giorni proseguono a Portofino le attività del Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) della Spezia dove “finora è stato rimosso un numero considerevole di materiale bellico inesploso tra cui spolette e proiettili di medio calibro”.
Lo hanno comunicato oggi i responsabili della Marina Militare.
I comandanti dei Nuclei Sdai hanno poi raccomandato “a chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei palombari del Combusin per rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare”.