Si chiama Tiler ovvero “il piastrellista” ed è un misterioso “street artist” genovese dall’identità segreta, che realizza opere dipinte su piastrelle posizionate nottetempo in alcuni luoghi della città. Infatti, appare in alcune immagini con una maschera da scimmia e nessuno ne conosce il nome.
Il suo messaggio è semplice e immediato: l’artista sogna “un modo migliore in cui tutti gli uomini contribuiscano al bene comune”.
E il suo apporto si basa su immagini dipinte su ceramica dal grande impatto visivo, dagli scenari onirici e vagamente pop, posizionate in luoghi degradati o comunque particolari per la città di Genova.
Molto famose sono le sue opere a Porta dei Vacca, Sampierdarena e Molassana solo per citarne alcune, fino ad arrivare all’incursione all’interno del grande magazzino IKEA. Altre installazioni sono apparse in varie città italiane ed europee.
“L’arte di strada – ha affermato Tiler – è il mezzo più immediato per raggiungere le persone e, la ceramica è un supporto ideale per realizzare le sue opere: non è troppo invasivo e si può rimuovere facilmente. In questo senso, può essere eliminato e non deturpa irrimediabilmente il muro dove viene posizionato, quasi una sorta di cortesia verso gli spazi che utilizza per la sua comunicazione”.
Qualcuno lo ha definito il Bansky genovese, ma pare non ami essere paragonato al noto autore inglese della street art dall’identità sconosciuta perché Tiler si definisce semplicemente, per l’appunto, il “piastrellista genovese”.
In alcune interviste ha citato l’interessante teoria delle finestre rotte perfezionata da Philip Zimbardo, docente di psicologia alla Staford University in California, dove si sostiene che il disordine urbano e il vandalismo siano in grado di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali.
In questo senso, la cura degli spazi può essere utile a migliorare il senso civico ed il comportamento delle persone. Sicuramente non sarà certo la soluzione globale ma, una sorta di attenzione per ciò che è di tutti noi non può che far bene in senso ampio.
L’opera di Tiler vuole portare esattamente questo messaggio, bellezza ed arte contro il degrado e la decadenza.
In questi giorni, una delle sue opere è apparsa sulla passeggiata di Voltri, devastata dalla furia del mare nell’ottobre dello scorso anno ed in attesa di sistemazione.
Sul muro adiacente al bar tristemente chiuso, ecco apparire un pesce davanti al mare sotto una falce di luna. Il pesce antropomorfo osserva pensoso fumando la pipa.
E’ vestito come un vecchio pescatore genovese e sembra attendere speranzoso, non una pesca miracolosa ma un miracolo per la delegazione di ponente colpita dalla furia delle onde. Un messaggio di attesa e di speranza, sotto una luna si spera crescente.
Certo è che le molte sciagure che hanno colpito la nostra città, rendono difficili gli interventi da parte degli enti preposti, eppure di giorno in giorno si spera in un movimento in senso positivo.
E molti, voltresi e non, come il pesce-marinaio di Tiler attendono con fiducia un intervento su questa parte di litorale ferito. per poter finalmente ritrovare quella che l’autore dell’opera definisce “la spiaggia libera più grande e bella di Genova”.
Roberto Polleri