“Una diffida e messa in mora al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare affinchè subentri senza soluzione di continuità alla gestione commissariale dal 15 febbraio prossimo e comunichi alla Regione entro e non oltre il 13 febbraio i termini e le modalità per garantire la gestione del sito”.
Lo hanno comunicato i responsabili di Regione Liguria, che stasera hanno inviato il documento a Roma “a seguito del mancato rinnovo, con apposito atto normativo della gestione emergenziale del Sito di interesse nazionale (SIN) Stoppani, in scadenza alla mezzanotte del 14 febbraio”.
Una riunione d’urgenza per affrontare la questione del mancato rinnovo è stata quindi subito convocata, su disposizione del Ministero dell’Ambiente, per domani mattina a Palazzo Chigi.
“Questo atto – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – è stato concordato con la Città Metropolitana e con i sindaci di Arenzano e Cogoleto.
Abbiamo ritenuto di dover diffidare il ministero a causa del mancato rinnovo della gestione commissariale.
Abbiamo più volte sollecitato il ministro affinchè venisse approvata una legge sul proseguimento dello stato di emergenza e della struttura commissariale: a 48 ore dalla scadenza, la norma non è stata emanata.
La gestione commissariale è quella che fino ad oggi ha garantito le procedure di bonifica con il trattamento delle acque di falda ricche di cromo esavalente, una sostanza altamente cancerogena.
All’interno della Stoppani vi sono anche la discarica di Molinetto, con un problema di percolato su cui intervenire settimanalmente, e il sito di stoccaggio dei rifiuti speciali derivanti dalla bonifica. Se tutto questo non dovesse essere rinnovato, ci sarebbero rischi per l’ambiente e per la salute molto elevati.
Non si tratta di un atto ostile nei confronti del ministero, ma di un atto dovuto, a fronte della grave emergenza a cui potremmo andare incontro.
Il mio auspicio è che entro domani il Governo si attivi e intervenga con l’emanazione di una norma specifica”.
“Ci sono 14,8 milioni di euro – ha aggiunto l’assessore regionale Giacomo Giampedrone – da utilizzare per concludere il lavoro già avviato.
Quell’impianto non si può interrompere: il rischio è che si riversino in mare 17 chilogrammi al giorno di cromo esavalente.
L’attività commissariale è al 90%: non c’è alcuna ragione per cui non si debba finire quel 10% di opere che ci farebbero stare tutti più tranquilli”.
Preoccupazione è stata espressa anche dai sindaci di Arenzano e Cogoleto, Luigi Gambino e Mauro Cavelli: “Grazie alla gestione commissariale siamo arrivati quasi alla fine della bonifica. Se i trattamenti delle acque di falda dovessero interrompersi, ci avrebbe uno sversamento di cromo esavalente in mare con conseguenze gravissime. Ringraziamo Regione Liguria peressersi messa al fianco dei sindaci in questa situazione. Questo ci fa stare più tranquilli. Speriamo che il ministro colga in modo costruttivo questa diffida per cogliere la gravità della situazione e intervenire in tempi rapidissimi”.