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Regina Boudicca, donna dagli occhi feroci e la voce aspra

Boadicea e le sue figlie, opera di Thomas Thornycroft è situata all'estremità occidentale del ponte di Westminster.

Nella storia inglese la regina Boadicea o Boudicca* è stata la regina della tribù degli Iceni, popolazione che viveva nell’Inghilterra orientale. Molti storici la considerano la prima Regina della storia inglese.

Ma chi è questa prima regina d’Inghilterra che molti non conoscono?

La sua figura è rappresentata da una statua voluta dalla Regina Vittoria e realizzata nel 1850 dallo scultore Thomas Thornycroft. L’opera raffigura la Regina Boudicca in veste di guerriera che impugna una lunga lancia su un carro trainato da due cavalli e ai cui fianchi stanno le due figlie.

Tra le pagine dei vari libri di storia Romana leggiamo che lo storico romano Cassio Dione nel 62 d.C. la descrive così: «Era una donna molto alta e dall’aspetto terrificante. Aveva gli occhi feroci e la voce aspra. Le chiome fulve le ricadevano in gran massa sui fianchi.

Quanto all’abbigliamento, indossava invariabilmente una collana d’oro e una tunica variopinta. Il tutto era ricoperto da uno spesso mantello fermato da una spilla. Mentre parlava, teneva stretta una lancia che contribuiva a suscitare terrore in chiunque la guardasse.»

Boadicea, secondo altre fonti storiche, ormai certe, tra cui Tacito e Cassio Dione è una nobildonna nata intorno al 26 d.C. cresciuta tra le tribù celtiche imparando tra le altre cose l’arte militare, cosa non del tutto inusuale per le donne del tempo. Poco più che ventenne, viene data in sposa a Prasutago, re degli Iceni, uno dei tanti Re Clienti, messo sul trono dai Romani.

Questa è un’azione usata per sedare le rivolte dei popoli indigeni nei paesi conquistati, con l’accordo tacito, che alla morte del Re, passassero a Roma tutti i beni; ai nobili iceni furono confiscate le loro proprietà. Invece Prasutargo, contravvenendo agli accordi, fa testamento, lasciando parte del regno proprio a sua moglie e Regina Boadicea.

Alla morte del re, i Romani vedendo l’opposizione della Regina e di parte del suo popolo, mettono in atto le loro “abitudini” , la fanno schiava, torturando lei e violentando le 2 figlie, oltre alla confisca dei beni e delle varie proprietà. Ma la regina spodestata diventa l’incubo per i romani. Si mette a capo del esercito di rivoltosi seminando terrore e morte tra le guarnigioni romane.

Quando attacca in battaglia, affiancata dalle figlie, indossa un lungo mantello e una tunica azzurra ben in vista, anche se la leggenda vuole che sotto il mantello fosse completamente nuda. Il grosso dei rivoltosi è costituito da Iceni, ma tanti altre popolazioni indigene locali si uniscono alla lotta contro Roma.

Boadicea, conquista Colchester e altre cittadine incontrate nella sua marcia, fino ad arrivare a Londra che è completamente distrutta, dopo avere sconfitto in battaglia la VII Legione romana, la mitica Hispanica. Quando la situazione volge al peggio per Roma, il proconsole Romano, Gaio Svetonio Paolino, fino a quel momento impegnato nel Galles contro i Druidi, altro esercito composto anche da donne guerriere e sacerdotesse, sfida in campo aperto Boadicea e il suo esercito ribelle.

La superiorità tattica dei romani ha la meglio sulla superiorità numerica dei ribelli che sono definitivamente sconfitti nella battaglia di Watling Street presso l’odierna città di Atherstone. (61 d.C.) I ribelli lasciarono sul campo migliaia di morti, da varie stime si può dire circa 400 romani contro, 80.000 i molti dei quali donne e bambini accorsi per assistere quella che doveva essere una schiacciante vittoria per l’esercito di Boadicea.

Dopo la sconfitta la Regina, per non cadere prigioniera di Roma, si toglie la vita avvelenandosi, diventando così una vera e propria leggenda, a pieno titolo, uno dei personaggi famosi del Regno Unito.

* Boudicca o Boadicea 33 – 60/61 d.C. il nome è stato tramandato in diverse forme a causa di diverse corruttele presenti in molti manoscritti medioevali. La forma più utilizzata era Boadicea, derivata da un errore di trascrizione medievale di un manoscritto di Tacito, il cui originale riporta invece Boudicca. La parola deriva dalla radice celtica boudā, che significa “vittoria”. ABov