Tra sabato e domenica la Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà tre persone alla conclusione di tre distinti interventi effettuati a Ventimiglia.
I controlli di polizia attivi nella città di confine sia durante il giorno che la notte, vengono intensificati nei giorni festivi, in particolare nel quartiere Gianchette – Roverino e senza tralasciare le zone più periferiche a ovest e ad est del centro città secondo quanto disposto dal Questore di Imperia Capocasa.
Nel pomeriggio di sabato gli agenti, durante uno degli ininterrotti turni di servizio per il controllo del territorio, hanno identificato un senegalese intento a commercializzare prodotti con segni falsi che aveva esposto alla vendita sul marciapiede di una via del centro cittadino.
L’uomo, un 23enne in regola con le norme sul soggiorno in Italia, non appena avvicinato dagli operatori di Polizia ha tentato di allontanarsi con una corsa forsennata ma è stato raggiunto e fermato poco dopo dai poliziotti, al termine di un breve inseguimento.
Sequestrate una decina di borse con marchi di famosi top-brand del lusso internazionale.
Dopo la verifica della falsificazione di marchi pregiati sugli oggetti, di cui proponeva la vendita ai passanti, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione, che prevede la pena della reclusione da 2 a 6 anni.
Durante uno dei continui transiti per la perlustrazione e la sorveglianza di tutte le vie cittadine, intorno alle 4 di notte, nel quartiere delle “Logge”, in via Tacito, una volante della Polizia di Stato ha intercettato un giovane uomo ritenuto sospetto perché notato aggirarsi tra i veicoli in sosta senza un apparente valido motivo.
L’uomo è risultato essere un francese di origine maghrebina, incensurato in Italia.
Gli Agenti del Controllo del Territorio del Commissariato di Polizia ventimigliese dopo l’identificazione hanno ritenuto, a buona ragione, di sottoporlo a perquisizione personale ed hanno rinvenuto e sequestrato due coltelli il cui possesso non è stato giustificato in alcun modo dal 22enne fermato.
Non è stato possibile chiarire in maniera compiuta neppure la sua presenza in città a quell’ora della notte.
A suo carico è scattata una segnalazione alla Procura della Repubblica del Tribunale di Imperia per il reato di porto di oggetti atti ad offendere.
Il giorno successivo l’Ufficio di Pubblica Sicurezza di via Aprosio ha deferito all’Autorità Giudiziaria anche un sessantenne italiano.
L’uomo è stato ritenuto responsabile del reato di minacce aggravate rivolte all’ex coniuge nel corso di una conversazione telefonica alquanto pesante che ha indotto l’ex moglie a denunciare il fatto alla Polizia che, dopo le necessarie verifiche, ha subito dato corso al procedimento penale.