SAVONA. 20 APR. Tennisti francesi protagonisti ai Campionati Internazionali d’ Italia in corso di svolgimento al Tennis Club Hanbury di Alassio. I transalpini hanno conquistato ben tre titoli con Bruno Renoult e Gail Benedetti. Renoult si è aggiudicato il singolare S65 battendo in finale per 6-2; 6-3 lo svizzero Heller ed ha vinto pure nel doppio Misto S65, in coppia con la neozelandese Susan Jamieson. In finale la coppia franco-zelandese ha superato per 6-0; 7-5 il duo italiano Maria Elisa Marcon- Nicola Capocasale. La Benedetti in finale ha superato invece la connazionale Hesse Cazaux.
Le italiane si sono aggiudicate due titoli con Simona Isidori (S50) e nel doppio femminile S50 con Monica Giamberini che era accoppiata alla tennista tedesca Petra Dobusch.
Due titoli anche per la Svezia con Mats Lilja, vincitore del singolare S70 e con Bjorn Schroder nel doppio S 60, che ha giocato accoppiato con l’ austriaco Michael Maldoner.
Fra i locali da segnalare le belle prestazioni di Adriano Sfargeri nella categoria S 80 (riuscito a superare un turno sia in singolare che in doppio dove ha giocato insieme a Riccardo Bussolati) ed Adriano Basso negli S 60 (capace di superare ben tre turni) oltre naturalmente a Jhon Skordis che è riuscito a vincere il titolo nel doppio S 45 in coppia con il tedesco Tassilo Haun. In gara anche Vittorio Gamba (over 65) e il figlio Enrico (Over 35), Giovanni Villani (Over 70) e il figlio Luca (over 35), Massimo Ramani (Over 45), Massimo Barioglio (Over 60) ed in campo femminile Rita Ruspicioni e Finizia Coppola.
Oggi si svolgeranno altre importanti finali, davanti ad un pubblico appassionato, desideroso di applaudire giocatori capaci, con il loro gioco, di entusiasmare ancora gli spettatori.
Per partecipare a questa edizione record dei Campionati Internazionali d’ Italia per Veterani di Alassio sono giunti nella “Città del Muretto” ben 800 tennisti, provenienti da tutto il mondo, che hanno portato nella nostra bella Riviera non meno di duemila persone fra giocatori, parenti, amici ed accompagnatori.
CLAUDIO ALMANZI