«Bisognava mirare all’obiettivo grosso: ho alzato le aspettative e motivato i miei calciatori. Tornassi indietro lo rifarei, perché gli aspetti psicologici credo siano importanti per una squadra e un calciatore. Lavoriamo sempre e comunque per migliorarci. Non ci sto a fare stagioni anonime». Marco Giampaolo ha un’idea in testa: fare crescere la Sampdoria affinché i conti a fine anno facciano sempre 31. Autentico leitmoviv di questo periodo, quello di fare un salto di qualità. «Io sono sempre molto critico verso di me e con la squadra – va avanti il tecnico -. Oggi è stata fatta una gran partita, affrontata bene. Nessuno in infradito. Vittoria mancata per via di qualche errore individuale, ma ho visto i giusti comportamenti collettivi. Avremmo meritato i tre punti, siamo stati corretti nei confronti dei nostri tifosi».
Errori. «Ho chiesto un finale serio da parte della squadra – continua l’allenatore doriano -, dobbiamo andare a testa alta fino alla fine. Ci abbiamo provato a stare tra le prime sette ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo chiudere in maniera dignitosa. L’1-0? Siamo andati sotto che l’arbitro manco aveva fischiato, ma poi siamo venuti fuori. Il Parma ha sfruttato gli errori individuali per ottenere questo pari».
Step. Una domanda sul futuro arriva dallo studio di SKY, e Giampaolo risponde così: «Con la società non abbiamo ancora parlato, ma sarò molto onesto, come sempre. Io non gioco su due tavoli. Lo dico con tranquillità: sarebbe difficile restare se non fossimo in grado di fare un altro step, lo dico per il bene di entrambi. In questi anni abbiamo fatto bene, cedendo giocatori importanti ma facendo le operazioni giuste dal punto di vista dello scouting. Andremo avanti se questo step sarà possibile. Il contratto? Non è un problema la burocrazia, posso anche restare a casa».