Si è sciolto ieri sera, intorno alle 21:30, dopo un pomeriggio pesante e caratterizzato da scontri tra antagonisti e forze dell’ordine, il presidio degli Antifa davanti alla Questura di Genova.
Gli Antifa dopo il presidio e gli scontri con le forze dell’ordine in piazza Corvetto e l’arresto di due militanti, si sono spostati in corteo fino ad arrivare davanti alla Questura dove erano stati condotti i due arrestati.
Ma facciamo un passo indietro.
Alle 16.30 è iniziato in piazza Corvetto un presidio di alcune centinaia di persone, organizzato da Genova Antifascista, CGIL Genova, ANPI Genova, ARCI Genova, Comunità di San Benedetto al porto, LIBERA Genova, partito comunista italiano al quale hanno aderito l’Associazione Giuristi Democratici di Genova, la Sezione genovese del Movimento Federalista Europeo e La Sinistra Genova e Liguria.
Il presidio era volto a protestare contro il comizio elettorale di Casapound che si sarebbe svolto alle 18 nella vicina piazza Marsala.
La zona di accesso in piazza Marsala è stata sigillata e filtrata dalla polizia con circa trecento uomini in assetto anti sommossa, con l’aiuto dei cosiddetti ‘alari’, le barriere metalliche ed alcuni furgoni del reparto mobile.
Presenti anche i carabinieri in piazza Corvetto a chiusura della piazza da via XII Ottobre e a bloccare l’accesso di mezzi alla Galleria Garibaldi. Mentre altri agenti del reparto mobile erano a presidio delle Prefettura.
In un primo momento tutto è andato bene ed in modo pacifico con il lancio di slogan ‘Genova è solo Antifascista’ e simili. Purtroppo intorno alle 17:45, la situzione è degenerata quando un gruppo di antagonisti, con lo striscione ‘Genova Antifascista’ è entrato in via Palestro cercando di sfondare il blocco della polizia messa a difesa di piazza Marsala.
C’è stato dapprima un contrasto verbale con vari insulti alle forze del’ordine e ai militanti di CasaPound, poi è scoppiato il caos con gli Antifa che hanno lanciato contro la polizia bottiglie, pietre, bastoni, petardi e fumogeni e minacciato gli operatori video che stavano riprendendo.
La polizia ha risposto con il lancio di alcuni lacrimogeni che ha costretto i manifestanti a indietreggiare.
Nel mentre iniziava il comizio del candidato di Casapound Marco Mori davanti ad una cinquantina di persone.
Diversi antagonisti hanno ripetutamente cercato di forzare il blocco in piazza Marsala con gli agenti della polizia che sono stati contretti ad effettuare alcune cariche di alleggerimento.
Una volta concluso il comizio Marco Mori, Gianni Plinio e i militanti di Casapound presenti sono stati fatti allontanare dalla zona protetti dagli agenti della polizia.
Nel mentre in piazza Corvetto, circondata dalle forze dell’ordine, proseguivano gli scontri con gli antagonisti che continuavano nel lancio di oggetti e gli agenti che rispondevano col lancio di lacrimogeni.
Altro momento di tensione c’è stato quando dalla scalinata d’accesso al Parco dell’Acquasola è partito verso gli agenti un lancio di bottiglie ed una sassaiola ad opera anche di alcuni antagonisti vestiti di nero e con il passamontagna.
La polizia ha caricato fermando alcuni manifestanti.
Qui il giornalista de La Repubblica, Stefano Origone che si trovava tra manifestanti e forze dell’ordine è rimasto ferito, fratturandosi due dita di una mano e procurandosi un’escoriazione ed alcune ecchimosi ad un fianco, da quanto ha riferito travolto dalla carica della polizia.
Sotto choc è stato soccorso da un’ambulanza con il personale sanitario che ha prestato le prime cure ed è stato trasportato all’ospedale Galliera.
Il presidio è, poi, andato ancora avanti con la polizia impegnata a controllare l’area ed evitare altri scontri.
Momento di relativa calma quando un gruppo di anarchici si è posto davanti alla polizia in via SS. Giacomo e Filippo con uno striscione con la scritta “Contro stato e borghesia e i suoi servi fascisti, azione diretta”.
Il bilancio provvisorio parla di sei persone rimaste ferite, tra cui due carabinieri e due fermi.
Intorno alle 19.30 la situazione è tornata tranquilla in piazza Corvetto con gli antagonisti sono rimasti a occupare la piazza mentre polizia e carabinieri li controllavano.
Intorno alle 20 i manifestanti hanno deciso di improvvisare un corteo in direzione della Questura dove erano stati condotti i manifestanti arrestati dopo gli scontri.
Il gruppo ha imboccato via SS. Giacomo e Filippo, attraversato via Serra, piazza Giuseppe Verdi, Brignole, viale Brigata Bisagno al grido ‘I compagni in libertà o bruciamo la città’.
Una volta arrivati davanti alla Questura, presidiata da un consistente numero di agenti di polizia, è iniziata una trattativa con gli agenti della Digos ai quali gli antagonisti hanno chiesto la liberazione degli arrestati e di poter parlare con i due fermati.
La Digos ha mediato spiegando che con i due arrestati erano presenti i loro avvocati. Nel mentre è arrivata la moglie di uno due fermati che è stata fatta entrare in Questura per parlare con il marito.
Infine intorno alle 21.30 il presidio dei manifestanti si è sciolto e, successivamente, la viabilità è stata ripristinata.
I due sono stati posti agli arresti domiciliari e verranno processati per direttissima questa mattina in un Tribunale dove è stato attivato un servizio d’ordine in quanto si teme il sopraggiungere degli antagonisti.
A proposito del ferimento del giornalista de La Repubblica, il questore di Genova, Vincenzo Ciarambino, lo ha incontrato all’ospedale Galliera chiedendogli scusa per l’incidente.
Poi durante il presidio dei manifestanti sotto la Questura ha spiegaato ai giornalisti presenti: “Non abbiamo reagito, abbiamo atteso con pazienza, abbiamo esercitato le attività di alleggerimento per liberare la piazza. Piazza Marsala è stata indicata tra i siti elettorali e tra le piazze di Genova dove possono essere fatti i comizi elettorali. In campagna elettorale i comizi non si vietano a nessuno”.
Mentre l’FNSI condanna il ferimento del giornalista e in una nota scrive: “Nel manifestare solidarietà e vicinanza al collega di Repubblica Origone a Genova e a tutti i cronisti come sempre impegnati ad assolvere al dovere di raccogliere notizie per informare l’opinione pubblica, l’Associazione ligure dei giornalisti, il Gruppo Cronisti Liguria e la Federazione nazionale della Stampa italiana chiedono siano accertate le dinamiche e sanzionati i responsabili anche tra i cosiddetti antagonisti che avrebbero minacciato troupe della Rai e di Primocanale”. L.B.