Game over. Dopo il pareggio nell’andata dei play-out (1-1), la Primavera perde il ritorno con l’Empoli 3-1 e abbandona il campionato principe. Una conclusione amara in un torneo che ha visto i grifoncini riuscire solo a sprazzi, come oggi in Toscana, a esprimere le proprie potenzialità. Una retrocessione che arriva in una delle annate migliori per il settore giovanile, in corsa con due squadre (Under 17 e 15) per vincere lo scudetto di categoria. Neanche il gol del vantaggio è stato sufficiente per conquistare la salvezza all’ultima curva. Troppe amnesie difensive sono state una costante confermatesi in questa occasione.
E dire che nel primo tempo il Genoa aveva macinato gioco, rendendosi più pericoloso dei padroni di casa. Il vantaggio sfiorato con una conclusione al volo di “Kawasaki” Piccardo, respinta coi piedi da Saro, era stato il preludio alla rete di capitan Bianchi. Imbeccato da un cross con il contagiri di Adamoli il capitano, con una poderosa conclusione aerea, non lasciava scampo al portiere. Ordinati dietro, lucidi in costruzione. Le premesse sfumavano con il tocco di mano di Da Cunha nei sedici metri, ravvisato giustamente dall’arbitro Carrella. Montaperto dal dischetto trasformava l’1-1 con cui si andava all’intervallo.
Nella ripresa i toscani cambiavano marcia sfoderando un atteggiamento più aggressivo e, in apertura, segnavano il secondo gol con Ekong sugli sviluppi di una palla inattiva. Ventola poco dopo si mangiava un gol quasi fatto e dalla panchina il tecnico rossoblù mutava i connotati alla squadra, inserendo forze fresche come Cleonise (tiro a lato) per aumentare il peso offensivo. Il terzo sigillo di Canestrelli metteva la parola fine a una stagione rivelatasi più complicata del previsto, al netto dell’impegno che staff e giocatori hanno sempre messo in campo.