Il Liguria pride 2019, che culminerà con il corteo arcobaleno per le vie di Genova sabato prossimo, ha un sostenitore inaspettato. Si tratta del consigliere regionale di centrodestra Giovanni De Paoli, nel 2016 accusato di aver pronunciato la frase omofoba “se avessi un figlio gay, lo brucerei in un forno”, a margine di una commissione regionale.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Dire, De Paoli, che ha sempre respinto le accuse e una ventina di giorni fa ha annunciato le dimissioni dal gruppo della Lega pur rimanendo nei “moderati” della maggioranza a sostegno di Giovanni Toti, e’ stato infatti uno dei tanti consiglieri regionali che ieri ha acquistato un biglietto della “Riffa”, ideata dal comitato promotore Liguria Rainbow per finanziare le molte iniziative organizzate in questi giorni a sostegno del mondo Lgbt (Lesbiche gay bisex transessuali).
Si tratta di una donazione di tre euro, raccolta dal capogruppo di Rete a sinistra Gianni Pastorino, che in pochi minuti ha esaurito tra i corridoi del consiglio regionale in via Fieschi un blocchetto di 25 biglietti.
Oltre a De Paoli, tre biglietti sono stati acquistati anche dal capogruppo di Forza Italia, Angelo Vaccarezza.
L’atteggiamento del centrodestra regionale risulta, dunque, piuttosto diverso rispetto a quello della stessa maggioranza al Comune di Genova, che lo scorso anno ha rifiutato il patrocinio alla manifestazione del Gay Pride (motivo per cui quest’anno gli organizzatori non hanno inoltrato la richiesta di patrocinio a Tursi).
Il Liguria Pride a Genova è previsto per sabato pomeriggio. Il ritrovo è alle ore 15 in via San Benedetto, dove partirà il percorso del corteo per poi attraversare via Balbi, piazza della Nunziata, piazza Portello, piazza Corvetto, via Serra, via Fiume, via XX Settembre e quindi arrivare alle 19.30 circa a De Ferrari.