In questa stagione, durante lo sfalcio dei prati, i cuccioli di animali selvatici, nascosti tra l’erba alta, corrono il serio rischio di essere uccisi o gravemente mutilati dalle lame.
Si tratta soprattutto di giovanissimi daini, caprioli e leprotti ma anche starne, fagiani, pavoncelle e rettili.
La Protezione Animali savonese lancia l’appello alla massima attenzione a contadini ed agricoltori per evitare incidenti usando accortezze, che sicuramente sanno i professionisti ma, forse, non ancora qualche appassionato di giardinaggio.
Il maggior pericolo è nei prati con una vegetazione fra i 30 e i 130 cm di altezza e la raccomandazione è quella di eseguire un controllo il più possibile accurato prima di mettere in moto la falciatrice; gli specialisti consigliano di iniziare i lavori dal centro dell’appezzamento e procedere in modo centrifugo verso l’esterno, mentre modalità e strumenti idonei possono essere la ricerca con catene umane e cani o con droni e, per salvaguardare i volatili che nidificano tra l’erba, usare barre d’involo o sistemi acustici.
Se si trovano daini, caprioli o lepri è consigliabile interrompere i lavori e riprenderli più tardi, quando la madre sarà tornata a recuperare il piccolo; in nessun caso lo si dovrà toccare, raccogliere e portare via, pensandolo abbandonato, perché abbandonato non è: la madre è infatti a pascolare nelle vicinanze e sicuramente tornerà a cercarlo più tardi.
Particolarmente pericolosi sono infine i robot tagliaerba automatici, spesso silenziosi, attivati la notte nei giardini, per ricci ed altri animali, selvatici e domestici, con abitudini notturne.