Divieto di transito per i trasporti eccezionali sulle autostrade genovesi A7, A10 e A26. Dal 10 luglio c’ è il divieto per i mezzi con massa superiore alle 44 tonnellate su alcune tratte del nodo genovese per interventi di manutenzione sui viadotti, al momento a tempo indeterminato.
Le interdizioni, riguardano la A-26 Voltri-Gravellona Toce nel segmento tra Masone e Ovada con una deroga di quattro ore nella notte tra sabato e domenica, e in quello tra Alessandria Sud e l’allacciamento con la A-7 Genova-MIlano, nonché il tratto della A-10 Genova-Savona tra Celle Ligure e l’allacciamento con la A-6 Savona-Torino.
In seria difficoltà i trasporti da e per il porto di Genova, primo scalo italiano. Problemi anche agli approdi di La spezia e Savona-Vado. «Danni enormi per i porti liguri e i terminal genovesi. Centinaia di posti di lavoro a rischio – scrive l’associazione Trasportounito – Da ieri Società Autostrade ha di fatto messo al bando i trasporti eccezionali e quindi il transito di tutti i carichi indispensabili, per il settore dell’impiantistica, sul primo tronco Genova, di fatto paralizzando l’attività dei terminal portuali liguri in questo settore di importanza strategica».
Trasportounito precisa che «la decisione sia stata assunta unilateralmente senza preavviso da Società Autostrade e preclude in modo totale la possibilità di movimentare da e per il porto di Genova, nonché sulla direttrice ovest da e per il porto di Vado e anche verso La Spezia, cargo project, ovvero carichi di vitale importanza per l’intero tessuto economico del paese e per i porti liguri.
Per le imprese di trasporti eccezionali, note per la loro professionalità e la qualificazione delle loro risorse umane altamente qualificate, si prospetta quindi un black out totale e l’impossibilità di soddisfare le richieste di trasporto della clientela.
I danni saranno incalcolabili – puntualizza l’ente Trasportounito – in particolare per il porto di Genova condannato a rinunciare a favore di altri scali concorrenti a una quota importantissima di traffico, in un momento in cui faticosamente sta cercando di recuperare il terreno perso post crollo del Ponte Morandi».
«Si parla – denuncia e conclude Salvatore De Caro, Presidente di Trasportounito Genova – di perdere traffici merce storici per i nostri porti, indotto logistico e industriale ligure, oltre che centinaia di posti di lavoro a rischio e decine di aziende che potrebbero essere condannate al fallimento. Senza parlare poi delle conseguenze disastrose sull’attività dei terminal genovesi».
Sono già numerose le aziende di trasporti eccezionali che stanno negando le quotazioni sul porto di Genova per evitare ulteriori sorprese derivanti da divieti improvvisi con già permessi in essere e mezzi e personale su strada.ABov