A 18 anni di distanza, il 20 luglio 2001, rimangono in tutti noi i pensieri e le immagini del G8, degli scontri in piazza Alimonda e della morte di Carlo Giuliani.
Anche oggi verrà effettuata la commemorazione in piazza alimonda con il Comitato Piazza Carlo Giuliani che organizza un presidio “per non dimenticare le violenze del G8 del 2001”.
Ed è polemica. La consigliera comunale genovese Francesca Corso della Lega ha chiesto sui social la rimozione del cippo in piazza Alimonda, dedicato a Giuliani, stessa cosa, negli anni passati, il sindacato di polizia Coisp.
Il sindacato Fsp per voce del segretario generale, Valter Mazzetti, dichiara: “Come sempre troviamo la cosa totalmente incomprensibile, perché non si riesce davvero a capire quale merito abbia avuto un giovane che travisato e armato si scagliò contro le Forze di Polizia in piazza Alimonda rischiando di uccidere un carabiniere che stava solo facendo il proprio dovere”.
Poi aggiunge: “L’iniziativa è titolata ‘per non dimentiCARLO’, e allora bene, ricordiamo Carlo Giuliani, un giovane uomo che perse la vita, perché questa è sempre una tragedia. Ricordiamo il dolore di una famiglia, che merita rispetto. Ma ricordiamo soprattutto la realtà dei fatti: che quel giovane morì commettendo dei reati, che volutamente e coscientemente partecipò a una guerriglia che mise tutti in pericolo, e che assieme ad altri attentò alla vita di un uomo ancor più giovane di lui, quel Mario Placanica la cui esistenza pure è stata distrutta dal comportamento scellerato di chi lo ha costretto a una reazione legittima, come accertato in ogni sede giudiziaria, che è diventata un peso troppo grande da portare in ogni singolo giorno che gli è rimasto da vivere, se vita è questa. Ricordiamolo, soprattutto ai giovani, che quel che fece Giuliani non si deve fare, in alcun caso, per alcun motivo, e che la violenza non è giustificabile e ammissibile. Carlo Giuliani non è stato un martire. Si smetta di celebrarlo come fosse un eroe, usando la sua memoria per continuare pervicacemente a criminalizzare chi porta la divisa trincerandosi dietro al dramma della sua morte. Ricordiamo Giuliani, sì, ma senza ipocrisia. Smettiamo di celebrarlo, perché non c’è alcun merito e meno che mai onore in ciò che fece. Nessun onore che giustifichi alcuna celebrazione, né alcun cippo come quello che ancora campeggia in quella piazza e che nessuno si decide a eliminare”.
Il segretario di Rifondazione Comunista, Maurizio Natale, ha replicato: “il cippo è e resterà sempre lì”.