Ieri pomeriggio, verso le 18 circa, ad Imperia la Squadra Volante procedeva d’iniziativa al controllo di uno straniero che si trovava in via Caboto, intento ad accedere all’interno di uno stabile.
Il controllo di quella particolare zona e dei soggetti ivi residenti originava dal fatto che qualche giorno prima gli stessi agenti avevano rinvenuto degli zaini sottratti da ignoti presso uno stabilimento balneare di Porto Maurizio.
Alla richiesta dei poliziotti di identificarsi ed esibire il permesso di soggiorno, lo straniero riferiva di non avere con sé i documenti e di averli lasciati a casa.
Pertanto gli agenti lo seguivano nell’appartamento al fine di verificare la sua identità e la sua posizione sul territorio.
Nell’abitazione gli agenti potevano notare la presenza di circa 15 postazioni letto, la maggior parte in un evidente stato d’uso e, in quel momento, 6 persone presenti in loco, le quali risultavano essere originarie del Bangladesh e regolarmente soggiornanti sul territorio.
Il giovane fermato inizialmente, identificato tramite passaporto e risultato originario anch’egli del Bangladesh, classe 1987, solo a quel punto riferiva ai poliziotti di non avere un permesso di soggiorno e per tale motivo veniva denunciato a piede libero per il reato di soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
Contemporaneamente gli agenti acquisivano informazioni sulla titolarità dell’appartamento e sul pagamento del canone d’affitto, rilevando che tutti pagavano un importo di circa 100€ allo stesso soggetto, loro connazionale.
Quest’ultimo, bangladese del 1975 regolare sul territorio e dipendente di un ristorante della città, invitato presso gli uffici della Questura, veniva denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendo emerso che, al fine di trarne un ingiusto profitto, subaffittava, in violazione espressa del contratto, l’appartamento di via Caboto in cui egli stesso viveva e per il quale pagava un canone d’affitto di 400€ a cittadini stranieri senza sincerarsi della regolarità o meno della loro presenza sul territorio italiano.
Il pagamento in nero da parte dei subconduttori veniva segnalato alle competenti autorità.