LA CARICA DEI 101…CENTENARI DI COLDIRETTI
Radici, alimentazione e buon clima: questo il segreto ligure per vivere bene e di più
Numeri da record per la Liguria dove i centenari e ultracentenari hanno superato quota 600 e ben 101 sono quelli che hanno un passato nel mondo agricolo: l’elisir di lunga vita a marchio ligure è da ricercarsi nella presenza di poche grandi citta, nell’aria “buona” di mare e nella cucina locale che si basa su prodotti a km0, segni distintivi delle innumerevoli biodiversità presenti .
È quanto afferma Coldiretti Liguria su base dati Istat, dai quali emerge che a gennaio 2019 la percentuale di persone sopra ai 65 anni nella nostra regione era circa il 30% della popolazione totale (il 45% dei quali ultra 75enni) e di queste ben 644 hanno raggiunto il primo secolo di vita. E, mentre è da notare che il tasso di natalità è rimasto mediamente invariato, l’unica spiegazione plausibile è che nei nostri territori si vive bene. La qualità della vita percepita è, infatti, molto alta, per la presenza a pochi chilometri di distanza di mare e montagna, di vaste aree boschive considerate veri e propri “polmoni” verdi che puliscono l’aria e abbassano le temperature e una buona tradizione culinaria, che rientra appieno nell’equilibrata Dieta Mediterranea, dietra che ha tra i suoi pilastri olio, frutta e verdura, carne e pesce, tutti prodotti che rientrano tra le eccellenze territoriali liguri.
“Gli ultra centenari – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – sono localizzati soprattutto nei piccoli centri dove hanno vissuto mediamente gran parte della loro vita. Ad influire sulla salute ci sono innumerevoli fattori, ma vedendo anche i numeri liguri, si può supporre che avere uno stile di vita attivo, stare lontani dallo smog e mangiare cibi sani del territorio può favorire la longevità in buone condizioni psicofisiche. Sono dati che fanno riflettere, il fatto che 101 ultracentenari provengano dal mondo agricolo ligure e che i circa 16mila pensionati che come Federpensionati Coldiretti rappresentiamo, siano i portavoce del cosiddetto “invecchiamento attivo” avendo alle spalle l’esperienza di una vita e ancora molto da offrire. I coltivatori, che siano di mare o di terra, non vanno mai veramente in pensione, ma rimangono presenti e coinvolti nelle aziende, diventando un punto di riferimento importante per la famiglia e il buon funzionamento delle imprese del territorio, e anche questo stimolo gli permette di continuare a condurre una vita lunga ed in salute”.