“Dopo avere bloccato l’opera per anni, il Pd ligure ieri in consiglio regionale ha ritirato il documento pro Gronda e, di fatto, ora si cala le braghe davanti al M5S in vista delle prossime elezioni amministrative e dell’alleanza giallorossa in Liguria.
Noi, invece, non ci siamo mai calati le braghe per una manciata di poltrone.
Così, ho deciso di riprendere pari pari il testo del Pd e oggi ho depositato in Regione lo stesso documento a favore dell’opera importante, necessaria e strategica per il nostro territorio e l’intero Paese.
Ringrazio il nostro ex viceministro Edoardo Rixi, che non ha mai fatto retromarcia, né smesso di battersi per la Gronda di Genova. A Roma, infatti, è tutto pronto da mesi, nonostante le fortissime resistenze e i diktat dei ‘Signor No’ del M5S.
Manca solo la firma del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Se il neo ministro Paola De Micheli (Pd) lo volesse davvero, potrebbe quindi firmare subito gli atti necessari per dare finalmente il via ai cantieri della Gronda”.
Lo ha dichiarato oggi il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega).
Nel testo dell’interrogazione, il leghista (come aveva fatto il suo collega del Pd) evidenzia che “la Gronda di Genova è un’opera dichiarata di pubblica utilità e già cantierabile” spiegando che la sua realizzazione “è fondamentale per il rilancio dell’economia genovese e ligure, come unanimemente e continuamente ricordato da tutte le rappresentanze camerali, sindacali e datoriali della nostra Regione”.
In conclusione, il documento sollecita l’inserimento della Gronda fra gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari per il territorio, con una rapida cantierizzazione dell’opera.