“Bisogna essere seri e capire se questa aula vuole dare un segnale all’esterno o solo indirizzare la responsabilità verso pochi. E’ evidente che il dispositivo non può che essere condiviso, in quanto tratta di un fatto particolare.
Bisogna essere seri e decidere se quest’aula voglia dare un segnale esterno e concreto e un contributo allo svelenimento al clima del Paese in generale.
Se si pretende di creare un caso intorno a un singolo esempio, si fa un’azione strumentale e si costruisce un cattivo esempio per l’opinione pubblica.
Credo piuttosto che si debba condannare i comportanti da tutte le parti che inneggiano all’hate speech e non solo le singole persone”.
Lo ha dichiarato ieri il governatore ligure Giovanni Toti, intervenendo sulla discussione in consiglio regionale consiliare sull’hate speech ossia l’odio in rete.
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Ieri pomeriggio, infatti, è stata bocciato l’ordine del giorno del Pd che nelle premesse citava la vicenda intercorsa tra il sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli e l’ex vicepresidente della Camera Laura Boldrini a seguito dell’arresto degli africani dopo gli stupri di Rimini, condannando quindi l’hate speech (o presunto tale) proveniente solo da una parte politica.
“Credo si debbano condannare i comportamenti in generale – ha continuato Toti – e non solo la singola persona già condannata nei luoghi corretti. In questo modo infatti si fa solo un’azione surrettizia e maliziosa indirizzata verso un’unica parte.
La prima base della vita civile infatti è che legge è uguale per tutti, e anche i comportamenti.
Noi potremo metterci in commissione e aggiungere tutti coloro che in questi anni mi hanno insultato anche esponenti noti della comunità politica di questa città e poi aggiungere quelli condannati per vilipendio contro le forze dell’ordine o le istituzioni dai tribunali di questa Repubblica.
Il sindaco in questione non ha detto una cosa legale, né gradevole. Insieme a lui ci sono migliaia di persone che lo hanno fatto, contribuendo a creare un certo clima. Per questo penso sia più ragionevole questa strada, anche magari facendo una ricerca.
Credo pertanto che sarebbe uno sforzo utile che l’ordine del giorno ritornasse in Commissione per scrivere un lungo elenco di chi ha dato in questi anni il cattivo esempio in Italia o anche solo in Liguria.
Penso sia più logico stabilire che alcuni comportamenti, chiunque li compia comportano un cattivo esempio da cui tutti rifuggiamo. Vorremmo dare esempio che qua non si fa così, ma senza un uso strumentale in questo modo nessun gruppo politico si asterrebbe dal farlo.
Se si pretende di creare un caso e di costruire intorno ad un singolo il tutto si fa un’azione strumentale e non si fa un’opera utile per la comunità”.