Sono 1.200 gli azionisti, presenti all’assemblea Carige presso il Tower Hotel, pari al 47,5% del capitale sociale. Rimane fuori il 27,6% di azioni di Malacalza Investimenti. Non si conoscono ancora le mosse dei maggiori azionisti all’assemblea di Carige.
Vittorio Malacalza, è arrivato questa mattina all’assise di Genova, si è scritto a intervenire come ultimo tra i piccoli azionisti, ma verso le ore 14 ha lasciato la sala dell’hotel dove ancora erano in corso gli interventi degli altri soci. Prima di uscire Malacalza, ha dichiarato, ai molti giornalisti che le hanno chiesto informazioni sulla sua uscita, che avrebbe rinunciato al suo intervento.
Si presume che l’ex vicepresidente di Carige, possa ritornare in assemblea nel corso del pomeriggio sera. Da altre fonti leggiamo che Vittorio Malacalza ha dichiarato «Sono venuto come piccolo azionista, io mi sono sempre mosso e parlo come piccolo azionista».
Alla domanda se i figli Davide e Mattia, azionisti della Malacalza Investimenti, fossero intenzionati a presenziare all’assemblea ha risposto: «Io penso che verranno. Non è che concordiamo le cose. Certo saranno arrabbiati. Il problema sono i banchieri». E di fronte alla domanda sulle intenzioni di voto ha aggiunto: «Aspettate. Sapete che siamo gente misteriosa».
Le quote “che contano” della Malacalza Investimenti, che fanno capo ai due figli di Vittorio, Davide e Mattia, non sono ancora state registrate, lasciando così aperta la porta al via libera assembleare all’aumento di capitale. Il voto contrario o l’astensione da parte dei Malacalza Investimenti farebbe saltare l’aumento di capitale da 700 milioni.
Se Malacalza non partecipasse all’assemblea, l’autorizzazione all’aumento di capitale potrebbe essere in discesa, vista la massiccia presenza di soci all’assise. Di parere contrario è l’imprenditore genovese Aldo Spinelli che ha dichiarato «Sono qui per votare sì e salvare Carige.
Il mio investimento oramai l’ho perso, ma la perdita della banca sarebbe una tragedia per la città. – Quali mosse farà Malacalza? – Ho parlato con Vittorio, non con i figli. Non so cosa faranno. Spero davvero che decidano pensando al bene di Carige e di chi ci lavora». ABov