Spalti dell’aula del consiglio regionale della Liguria occupata “ad oltranza” da lavoratori ex Ilva di Cornigliano e sindacalisti della Fiom e della Cisl, che protestano per la grave situazione dei dipendenti di Arcelor Mittal.
Oggi pomeriggio, mentre la seduta era stata definitivamente sospesa e gli spalti ancora occupati in attesa della lettera di convocazione da parte del Mise e del Ministero del Lavoro per risolvere la situazione genovese, improvvisamente è scoppiato un grosso petardo all’esterno.
Sul posto c’era un nutrito gruppo di ragazzini (circa 40 con età media 15 anni) che stazionava sulle scale del complesso di via D’Annunzio e nei Giardini Baltimora.
Non si sa bene come si siano scontrati con un paio di tesserati Fiom all’uscita pianoterra del palazzo della Regione.
Fatto sta che è scoppiato un tafferuglio e sono volate parole grosse proprio all’ingresso del consiglio regionale. Gli uni hanno accusato gli altri di avere fatto scoppiare il grosso petardo.
Poi, alcuni teenager hanno accusato un lavoratore della Fiom di avere tirato un casco in faccia a uno dei loro amici: “Siamo tutti minorenni, non ci doveva toccare”.
L’operaio ha invece negato il fatto asserito dai 15enni, sostenendo invece di essere stato aggredito da un ragazzino facinoroso e di averlo quindi solo allontanato con le mani per difendersi ed evitare il peggio, senza picchiarlo.
La situazione è precipitata quando sono usciti altri sostenitori della Fiom (circa una ventina). Si sono vissuti lunghi minuti di tensione.
Sono volati insulti, urla e minacce, ma i responsabili della Fiom intervenuti successivamente hanno tentato di raffreddare gli animi.
Dopo pochi istanti sono quindi intervenuti anche gli agenti della Digos, che hanno chiamato rinforzi (un drappello di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa che erano lì vicino per sorvegliare il palazzo della Regione) e diviso i “contendenti”.
L’alterco è andato avanti per una buona mezz’ora.