Un altro stop per la Sampdoria. Una sconfitta di misura che dà fastidio perché maturata al cospetto di un avversario – la Fiorentina di Montella – in crisi di risultati e che non vinceva in campionato dal 17 febbraio scorso. Di Francesco e i suoi masticano ancora una volta amaro, pur senza meritarlo.
Impeto. Murillo al centro della difesa in luogo dell’infortunato Ferrari (nemmeno in panchina), Ramírez per Rigoni sulla trequarti e Caprari accanto a Gabbiadini al posto di Quagliarella. Queste le scelte del mister che conferma il modulo anti-Torino. Anche l’atteggiamento sembra subito lo stesso di domenica visto che, dopo un solo minuto e mezzo, proprio Caprari scalda già i guanti a Dragowski. L’impeto iniziale si affievolisce però con il passare dei minuti. I viola invece crescono trascinati da Ribery: al 21′ il francese viene fermato da Bereszynski, ammonito nell’occasione mentre al 26′ non trova la giusta coordinazione su cross di Lirola. Il Doria risponde con una sventola di Ramírez dalla distanza: traversa sorvolata di un metro abbondante.
Piega. I padroni di casa insistono e a ridosso della mezzora Audero nega due volte a Chiesa la gioia del vantaggio. Vantaggio che si concretizza al 31′ sugli sviluppi di un corner grazie ad una zuccata di Pezzella su cross al bacio di Ribery. È la rete che decide il primo tempo e che ci manda sotto all’intervallo. Dal tunnel i blucerchiati rientrano senza Ramírez e Gabbiadini, Di Francesco li sostituisce con Rigoni e Bonazzoli. E l’attacco pare rigenerato. L’argentino scalda subito il sinistro scheggiando la traversa al minuto 6. Al minuto 9 la serata prende un piega ancor più negativa: Doveri rifila con troppa foga il secondo giallo a Murillo. Tre minuti più tardi Chiesa ci punisce in contropiede.
Pepe. L’impresa di tornare a Genova con qualche punto si fa davvero proibitiva. Audero al quarto d’ora ci mette una pezza su Ribery e il mister si cautela allora con il debuttante Chabot, nella mischia per Caprari al 20′. In dieci e sotto di due gol, capitan Ekdal e soci faticano a trovare sbocchi offensivi. Anzi, si ritrovano a limitare ulteriormente i danni come al 26′, quando Audero deve schermare un destro a botta sicura di Chiesa. Sembra finita e invece Bonazzoli la riapre con una caparbietà straordinaria al 34′. Il primo centro in Serie A dell’attaccante mette pepe alla coda. Audero fa sempre il suo dovere sul neoentrato Sottil (35′) e su Chiesa (38′) e ottiene giustizia dal VAR che gli toglie un giallo e un rigore contro per un inesistente fallo su Sottil. Magra consolazione finale.
Fiorentina 2
Sampdoria 1
Reti: p.t. 31′ Pezzella; s.t. 12′ Chiesa, 34′ Bonazzoli.
Fiorentina (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Pulgar, Badelj, Castrovilli (36′ s.t. Benassi), Dalbert; Chiesa (47′ s.t. Vlahovic), Ribery (28′ s.t. Sottil).
A disposizione: Terracciano, Ranieri, Boateng, Cristoforo, Ceccherini, Ghezzal, Venuti, Zurkowski, Terzic.
Allenatore: Montella.
Sampdoria (3-4-1-2): Audero; Bereszynski, Murillo, Colley; Depaoli, Ekdal, Vieira, Murru; Ramírez (1′ s.t. Rigoni); Gabbiadini (1′ s.t. Bonazzoli), Caprari (20′ s.t. Chabot).
A disposizione: Falcone, Augello, Linetty, Barreto, Jankto, Thorsby, Regini, Léris, Quagliarella.
Allenatore: Di Francesco.
Arbitro: Doveri di Roma 1.
Assistenti: Fiorito di Salerno e Di Vuolo di Castellammare di Stabia.
Quarto ufficiale: Piccinini di Forlì.
VAR: Pairetto di Nichelino.
AVAR: Liberti di Pisa.
Note: espulso al 9′ s.t. Murillo per doppia ammonizione; ammoniti al 21′ p.t. Bereszynski, al 39′ p.t. Vieira, al 43′ p.t. Murillo, al 2′ s.t. Dalbert, al 31′ s.t. Depaoli, al 49′ s.t. Pulgar per gioco scorretto, al 43′ s.t. Lirola e al 46′ s.t. Sottil per simulazione; recupero 4′ p.t. e 4′ s.t.; abbonati 28.026 (rateo 329.005 euro), paganti 5.443 (incasso 99.558 euro); terreno di gioco in discrete condizioni.