«Verona-Sampdoria non va vissuta come la partita della vita». Eusebio Di Francesco affronta la vigilia dell’anticipo del “Bentegodi” con la guardia alta ma senza assilli, puntando esclusivamente sugli aspetti da migliorare. «Dobbiamo essere bravi a essere sempre in partita – spiega in conferenza -. Abbiamo lavorato a livello generale, anche e soprattutto sulla nostra proposta di gioco. Dare troppo peso sulle spalle dei giocatori può essere un errore. Bisogna approcciare alla grande, metterci applicazione e attenzione massime, questo sì».
Fisico. «Il Verona ha fatto un ottimo avvio di campionato – prosegue analizzando gli avversari -, segnando pochi gol ma dimostrando di avere un’ottima difesa. Sono sempre stati in partita, anche con avversari di valore. Potremmo avere qualcosa di più a livello tecnico ma sul piano fisico e temperamentale sono una squadra difficile da affrontare. Con quali uomini? Maroni non è convocato, sta facendo un percorso di recupero e la sosta lo aiuterà. Abbiamo recuperato Gabbiadini, Thorsby è invece infortunato al pari di Linetty».
Esempio. Tattica e mentalità. Di Francesco la pensa così: «Difesa a tre o a quattro poco importa: non devi perdere i duelli, non bisogna avere paura. Perché l’aggressività e la ferocia sono fondamentali; se ti mancano queste la catena di montaggio non funziona. Bisogna tirarsi su le maniche e cercare di fare meglio. I ragazzi hanno bisogno di essere guidati, va migliorato qualcosa: chi è leader in campo, oltre che con l’esempio e con la corsa, deve aiutare gli altri anche con la parola, spronare e dare una mano. La strada è questa».