Il direttivo del Tenco ha contestato la ‘dissociazione’ della famiglia di Luigi Tenco dall’edizione di quest’anno del Premio e ribadisce la ‘speranza’ che il tutto sia ‘frutto di un colossale equivoco’ di cui si scusa comunque, invitando la famiglia Tenco a essere ospite della rassegna, rinviando invece al termine dell’evento ‘una valutazione più serena e oggettiva del nostro operato’.
Ma facciamo un passo indietro quando quando la famiglia dell’artista aveva preso una posizione netta contro gli organizzatori della rassegna comunicando: “A malincuore ci troviamo a dover esternare il nostro dissenso su parte dei significati della prossima edizione del Premio Tenco che ci obbligano a dissociarci dall’organizzazione del Tenco 2019. L’accostamento del Premio Tenco, anche attraverso il titolo di questa edizione a altri festival musicali che nella maggior parte dei casi hanno interessi commerciali rappresenta uno snaturamento inconcepibile è in contrasto con le ragioni per le quali fu istituito”.
Il presidente del Club Tenco, Giovanni Imperatore, precisa come le “scelte autonome del direttore artistico e dell’intero direttivo” sull’artista, Achille Lauro, che canterà la sigla iniziale, ‘Lontano, lontano’ di Luigi Tenco e su cui c’è il dissenso della famiglia, non siano in contrasto con la scelta di un nome non formatosi nei tradizionali canali del cantautorato”.
Sotto accusa ci sarebbero anche gli eventi collaterali che secondo la Famiglia Tenco non avrebbero “nulla hanno a che fare con il mondo della canzone d’autore, trasformando l’importante significato del Premio Tenco in un banale circo-spettacolo in cui tentano di trovare visibilità quelle persone e quelle aziende appartenenti a mondi piuttosto lontani da quello della canzone”.
Secondo quanto sostiene la famiglia Tenco è “necessario che venga immediatamente ritrovata l’identità culturale che in passato ha contraddistinto il Premio Tenco da tutte le altre manifestazioni musicali”.
Secondo Imperatore, invece, gli eventi locali quali ‘AperiTenco’ o ‘MovidaTenco’ sono estranei al premio, proposti autonomamente da alcuni locali aderenti a Confcommercio e che l’organizzazione si era già attivata per cancellare quei titoli.
Ma in merito ai “presunti interessi commerciali, con la perdita della qualità culturale della stessa – spiega Imperatore – si tratta di un’accusa del tutto gratuita che può essere sostenuta solo da chi non conosce l’attività degli ultimi anni del Tenco e, in particolare, il prestigioso programma di quest’anno”.
“Ricordo che il Club – conclude l’organizzatore – è gestito e condotto da un direttivo di nove persone. Riteniamo che potrebbe essere anche frutto di un equivoco, dovuto alla mancanza di comunicazione tra le parti”.