“Quanto accaduto questa mattina dopo l’intervento del nostro dipartimento che peraltro ha visto le immediate scuse dell’amministrazione comunale di Serra Riccò e il ravvedimento sul messaggio che era stato travisato, è un qualcosa che andava assolutamente stigmatizzato come un comportamento al di fuori delle regolamentazioni di protezione civile nazionali e europee. Stupisce pertanto che il consigliere regionale Gianni Pastorino non sia a conoscenza, come il suo ruolo impone, che i livelli di allerta sono a uso ed emanazione esclusiva della Protezione civile regionale sulla base delle previsione di ARPAL”.
Lo ha dichiarato oggi l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone al consigliere Pastorino che è intervenuto dopo l’emanazione di una differente allerta meteo da parte della sindaca del Comune di Serra Riccò (da arancione a rossa).
“Qualunque altro messaggio – ha aggiunto Giampedrone – che riporti il medesimo codice colore rispetto a quello utilizzato dalle regioni per le varie fasi di allertamento e la dicitura di allerta ad esso collegato è un messaggio totalmente fuori dal sistema e altamente fuorviante e pericoloso.
A maggior ragione se questo arriva dal sito istituzionale di un Comune: è quanto ho spiegato alla nuova amministrazione di Serra Riccò stamani che prontamente si è scusata e ha rivisto il proprio messaggio.
Pertanto quanto affermato da Pastorino rispetto alla possibilità di un sindaco di passare da uno stato di allerta a uno stato di allarme è totalmente erroneo e dimostra la totale non conoscenza del consigliere sia del codice di Protezione civile, sia soprattutto delle fasi a cui i sindaci si devono attenere, applicando i piani di loro competenza.
L’errore del Comune di Serra Riccò è dovuto ad una mala interpretazione relativamente alle tre fasi di cui dispongono i sindaci all’interno dei loro piani di protezione civile che agiscono nell’ambito di un quadro di allerta esclusivamente emesso dalla Regione.
Queste tre fasi si chiamano: attenzione, preallarme e allarme. E sono nella totale disponibilità del sindaco che può applicare azioni di attenzione rispetto al rischio sul proprio territorio che variano al variare di determinati dati, come gli indici pluviometrici sui singoli territori e che nulla hanno a che vedere con la possibilità, come affermato dal consigliere, da parte di un sindaco, di trasformare un’allerta meteo in qualcos’altro. Trattasi dunque di un grave errore di interpretazione a cui nessun politico, rappresentante delle Istituzioni, può dare il suo assenso”.
Ecco quanto dichiarato invece dal consigliere regionale Gianni Pastorino (Rete a sinistra/Linea Condivisa).
“Strumentali e fuori luogo gli attacchi dell’assessore Giampedrone agli amministratori del nostro martoriato territorio ligure, come la sindaca di Serra Riccò Angela Negri.
Questa mattina la sindaca, vista la situazione, con innalzamento del livello dei rivi, smottamenti, caduta alberi e principi di allagamenti sul tutto il territorio comunale, decide di comunicare, sul sito del comune, l’innalzamento dell’allerta da arancione a rossa, in modo da comunicare tempestivamente alla cittadinanza, il pericolo in corso e scongiurare tragedie.
E’ vero, dal punto di vista tecnico, i sindaci non innalzano il livello di allerta, ma secondo le disposizioni, possono passare dallo stato di allerta allo stato di allarme. Naturalmente stiamo parlando di tecnicismi incomprensibili ai cittadini.
La sindaca di Serra Riccò , vista la situazione critica sul territorio da lei amministrato, ha cercato di comunicare in maniera chiara e comprensibile ai cittadini di non uscire di casa, per evitare situazioni veramente pericolose per l’incolumità pubblica. Siamo quindi dalla parte di questi sindaci, che pur nelle ristrettezze economiche, nelle difficoltà operative in cui si trovano ad agire, sono chiari, tempestivi e hanno come primario obbiettivo la tutela della loro comunità.
E’ necessario che la Regione Liguria investa più risorse sulla protezione civile, perché purtroppo, come è stato dimostrato da autorevoli studi, eventi climatici calamitosi sono, negli ultimi nove anni, triplicati e abbiamo bisogno, nel nostro territorio, di coordinamento, risorse umane e strumentali che facciano fronte a queste situazioni”.
Oggi su fb la sindaca Negri ha dichiarato: “L’unica cosa di sbagliato e’ che avrei dovuto dire che la fase di allerta era stata superata da fase di allarme la situazione era critica i pluviometri oltre soglia rossi sul versante Mignanego Pontedecimo. Se avessi scritto allarme arancione? Andava bene ma non avrebbe capito niente nessuno. Cosa volete che vi dica ho agito secondo coscienza e senso di responsabilità. In ogni caso mi assumo le conseguenze”.