In merito al naufragio avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 ottobre al largo di Lampedusa, ieri, 15 ottobre, è stata effettuata un’ulteriore ricognizione nella zona dell’affondamento dell’unità dei migranti in collaborazione con la motonave Galatea dell’Arpa Palermo.
L’Unità, dotata di Side Scan Sonar, nel pomeriggio ha individuato una traccia riconducibile al natante affondato su un fondale di 61 mt ad una distanza di circa 300 mt dal punto del naufragio.
I successivi rilievi con il ROV (Remotely Operated Underwater Vehicle) dei Nuclei Subacquei della Guardia Costiera hanno confermato il ritrovamento del relitto.
Intorno all’unità, adagiata sul fondale, sono stati individuati almeno dodici corpi.
Il numero dei corpi privi di vita, tuttavia, potrà essere accertato solamente a seguito di ulteriori ricognizioni subacquee che verranno effettuate quanto prima dai Nuclei Subacquei della Guardia Costiera, dopo lo svolgimento della necessaria attività preparatoria.