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Floris inaugurerà il Giardino Lineare a Cornigliano

Martedì mattina a Genova Cornigliano verrà inaugurato il Giardino Lineare. Alle ore 11 e 30 l' ex sindaco di Andora Franco Floris, amministratore unico di Sviluppo Genova, presenterà la nuova soluzione urbanistica che contribuirà ad abbellire il quartiere genovese.

GENOVA. 19 OTT. Sarà l’ ex sindaco di Andora, Franco Floris, attuale amministratore unico della società Sviluppo Genova, a fare gli onori di casa martedi, alle ore 11 e 30, alla inaugurazione del “Giardino Lineare” a Genova Cornigliano.

Si tratta dell’ apertura al pubblico, a conclusione dei lavori di sistemazione, dei giardini attigui alla strada urbana a mare di scorrimento Guido Rossa. Il progetto era nato con il fine di valorizzare al massimo i nuovi spazi urbani che si erano creati a seguito della costruzione di via Guido Rossa, per connetterli al meglio con l’abitato di Cornigliano.

“Abbiamo cercato – ci ha spiegato lo stesso Floris- di restituire in questo modo spazi vivibili per il quartiere. Il Giardino lineare collegherà Via San Giovanni d’Acri a Piazza Savio grazie a questo parco urbano pedonale e ciclabile”.

Il giardino si sviluppa tra il rilevato ferroviario e la nuova strada urbana di scorrimento, che collega il centro città con l’aeroporto. In questo modo viene valorizzato uno spazio interstiziale (altrimenti perso) lungo circa 650 metri e di larghezza variabile (dai 6 a 18 metri) collocato tra due infrastrutture pesanti (strada e ferrovia).

“Il giardino -prosegue Floris- è collegato alla città grazie alla riapertura di alcuni archivolti passanti nel rilevato ferroviario fino ad oggi tamponati, che per oltre sessanta anni sono stati i varchi di accesso alle acciaierie. Il Giardino Lineare suggerisce un modo alternativo di muoversi lungo le direttrici est-ovest all’interno del quartiere, ed è il primo tassello di una serie di interventi di rigenerazione urbana e di paesaggio che, dopo la stagione delle nuove opere di infrastrutturazione stradale, prevede interventi mirati di recupero del tessuto urbano e degli spazi collettivi”.

Con questo recupero urbano si è cercato di rendere attrattivo e piacevole per i residenti ed i turisti uno spazio residuale di 9.500 metri quadrati. Il giardino è suddiviso in sei zone dove sono state messe a dimora più di 5 mila piante di 125 specie diverse, compresi numerosi alberi di prima grandezza.

“Si tratta – ci spiega il giornalista Adalberto Guzzinati- di un interessante progetto di riqualificazione urbana. Nella trama della città densa e sfrangiata non esistono frammenti che non possano essere progettati e valorizzati per generare nuovi ed inaspettati modi di fruire lo spazio della collettività, implementando il più possibile la qualità del verde urbano”.

Un progetto dunque che mira a far sì che i cittadini possano tornare ad usufruire quotidianamente degli spazi urbani.

“Il disegno del nuovo giardino – si legge, fra l’altro, nel comunicato stampa di Sviluppo Genova- trae origine dalla necessità di mitigare l’impatto acustico prodotto dalla nuova strada. Il tema squisitamente funzionale è stato trasformato in opportunità per disegnare un luogo sottratto alle infrastrutture, e si è progressivamente arricchito di altri elementi che hanno caratterizzato lo spazio più come un luogo di passaggio che di sosta. Un sistema articolato di green hills e green walls riccamente vegetate assolve alla funzione di barriera acustica, accompagnando i fruitori lungo tutto lo sviluppo del giardino. Sull’altro lato vasche ed aiuole ad altezze variabili, inframezzate a sedute, interagiscono con il muro ferroviario lasciandone a vista le parti più interessanti e mitigandone l’impatto visivo e di isola di calore. Le nuove essenze dialogano con la vegetazione spontanea e con residui di carpenterie metalliche, memorie dell’industria pesante, che sono state conservate. Lungo il percorso, in corrispondenza degli archivolti di collegamento con la città, si aprono piccoli slarghi dedicati alla sosta. L’impiego delle green walls, che hanno ingombro planimetrico assai ridotto, consente di recuperare lo spazio verso la strada, articolando spazialmente il percorso. Nelle aree di sosta è prevista una pavimentazione differente, più scabra rispetto al resto, per suggerire movimenti più lenti. Il percorso è anche ciclabile”.

Nella parte terminale e più larga del giardino, ad est, troverà spazio la nuova fermata ferroviaria della rete urbana, a quota dei binari e dunque sopraelevata, di prossima realizzazione.

“Dal giardino – conclude Floris- si raggiungerà la stazione mediante una passerella in acciaio cor-ten. In una città compressa come Genova, il modello progettuale del giardino lineare è replicabile in molte altre città, soprattutto nelle aree ex industriali del ponente urbano, dove una pianificazione post-bellica fortemente orientata alla crescita industriale ha lasciato profonde ferite nei tessuti otto e novecenteschi”.
CLAUDIO ALMANZI