Dalle origini della vita nell’acqua ai robot sottomarini, un grande racconto del Pianeta Acqua a cura degli scienziati di ISME Centro interuniversitario di sistemi integrati per l’ambiente marino
Il mare racchiude gli elementi primordiali della vita. Esseri antichissimi, quasi mitologici, lo popolano. Ma nel mare c’è anche un futuro con grandi prospettive, per le grandi risorse e conoscenze che ne possono derivare.Di tutto questo racconterà “Venuti dal Mare – viaggio nel tempo e negli abissi, tra storia e futuro dell’uomo”, in programma al Festival della Scienza di Genova il 29 ottobre alle 16.30 nell’Auditorium del Museo di Storia Naturale Giacomo Doria.L’evento è a cura di ISME – Centro interuniversitario di sistemi integrati per l’ambiente marino, che include gli scienziati di nove università italiane (Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Cassino e Lazio Meridionale, Calabria, Salento, Bologna, Firenze, Politecnica delle Marche) impegnati nelle ricerche sul Pianeta Blu e di Triwù, agenzia di comunicazione scientifica e sociale, impegnata a raccontare la scienza in modo accessibile e originale.
Dalle strane creature degli abissi, ai tablet subacquei, fino ai robot autonomi. Una selezione di suggestive immagini arricchirà il racconto di un mondo davvero ancora sconosciuto. Di Marte conosciamo quasi ogni metro di superficie, dei fondali oceanici abbiamo pochissime informazioni. I ricercatori sono al lavoro per approfondire la conoscenza del mare e garantirne la conservazione.
“Vorremmo coinvolgere le persone in una narrazione ampia – afferma Giuseppe Casalino, direttore di ISME e docente all’Università di Genova – per far loro comprendere quanto immenso, e al contempo misterioso, sia il patrimonio che il mare racchiude, in termini di storia dell’evoluzione, del passato dell’umanità, ma anche di risorse naturali e conoscenze, che ci proiettano direttamente nel futuro. Passato e futuro si mescolano in un pianeta, quello dell’Acqua, che richiede grandi sforzi di avanzamento tecnologico per essere esplorato e compreso. Di tutto questo si occupano gli scienziati di ISME, che studiano tanto il modo di accedere alle vestigia del passato quanto le tecnologie che permetteranno a robot e umani di lavorare gomito a gomito sotto il mare”.
“Termineremo il racconto con il mare contemporaneo – prosegue – fino ad arrivare ai robot sottomarini, le reti wireless sommerse, le ultime tecnologie per la conversione energetica delle onde del mare, le innovazioni dell’Industria 4.0. Un viaggio che ci porterà a comprendere che una parte del futuro deve venire dallo scrigno che racchiude il nostro passato”.
Parteciperanno all’evento:
Marco Ferrari, biologo, caporedattore di Focus, ci guiderà in un viaggio evolutivo dalle origini della vita fino alle creature straordinarie che oggi popolano gli abissi.
Chiara Petrioli, nodo ISME Università di Roma La Sapienza, attraverso video di siti sommersi ci mostrerà come svelare i misteri del nostro passato.
Gianluca Antonelli, nodo ISME Università di Cassino e Lazio Meridionale, descriverà come fanno i robot a lavorare sott’acqua, a volte in autonomia, a volte agendo come “avatar” degli esseri umani che restano a terra.Andrea Caiti, Nodo ISME Università di Pisa, toccherà la questione, ormai ineludibile, dei cambiamenti climatici e del riscaldamento degli oceani. Quali saranno le conseguenze per noi nel prossimo futuro?
Giuseppe Casalino, direttore di ISME, Università di Genova, proietterà lo sguardo verso il futuro e ci racconterà dove stanno andando le tecnologie del mare.
Chiara Albicocco, giornalista scientifica di Triwù, ci condurrà in questo viaggio, attraverso le voci dei protagonisti e le immagini più suggestive