Una vittoria pesantissima, fortemente voluta, sofferta ma assolutamente e inconfutabilmente meritata.
Quella di stasera è stata una liberazione, togliersi dalla schiena un fardello di 6 partite senza successi che chi conosce il calcio sa quanto potesse pesare sui giocatori e su tutto l’ambiente biancoceleste, non è certo un caso che prima della partita nell’aria ci fosse una tensione anomala, non tanto dettata dall’avversario, come tutti rispettabilissimo, quanto appunto dall’irrimediabile necessità di tornare a marcare 3 punti in classifica.
Tutto questo nella difficoltà di un turno infrasettimanale che ha seguito una trasferta disagevole, il tutto gestito ottimamente da Boscaglia e dal suo staff. La formazione iniziale con 3 esordienti dall’inizio poteva disorientare ma Sernicola, Crialese e il diciottenne Bonini per la prima volta in campo per 90 minuti, hanno dato le risposte che da loro si attendevano.
Confermato il 3 5 2 l’Entella è partita come spesso accade con buon piglio, senza frenesia ma con la voglia di sbloccarla prima possibile. Il Cosenza ha atteso guardingo cercando di capire se ci fossero i presupposti per far male alla squadra di casa che è tuttavia risultata molto attenta in ogni fase rischiando il minimo sindacale.
Le conclusioni di De Luca, Poli, Mancosu e in ultimo quella di Schenetti hanno confermato che in fase realizzativa per l’Entella non è un gran momento, un pizzico di imprecisione e talvolta perchè no le parate avversarie, hanno impedito di chiudere il primo tempo con il risultato al sicuro ma al tempo stesso hanno raccontato di una squadra viva che ha dominato il campo sul piano del gioco con ordine e senza prestare il fianco all’avversario.
La ripresa è iniziate nello stesso segno con Paolucci a riposo precauzionale e Adorjan, reduce dalla bella prova di Ascoli, in campo a dirigere le operazioni nella zona nevralgica. De Luca regalava soltanto l’illusione della rete calciando sull’esterno, Boscaglia metteva in campo anche Eramo per Nizzetto e un altro esordiente tanto atteso come Settembrini. Il forcing finale dei chiavaresi continuava ad essere lucido mai frenetico, Schenetti prendeva le misure con un piazzato dal limite sul quale ancora Perina riusciva a deviare.
Liberatorio giungeva il gol: 80° dal corner Adorjan toccava per il destro di Eramo che pennellava un gran pallone proprio sul dischetto del rigore dove come un falco arrivava l’incornata prepotente di Poli spinti con ogni probabilità dai 1800, sempre troppo pochi, del Comunale. L’urlo riecheggiava nella tarda serata chiavarese e si replicava al triplice fischio quando il piacere di aver ritrovato i 3 punti è diventato certezza.
Come dirà poi Mister Filippi, chiamato a sostituire il nuovamente castigato Boscaglia, il valore di questi 3 punti è anche psicologico perchè permetterà di lavorare con una ritrovata serenità che senza i risultati era venuta inevitabilmente a mancare.
Anche la classifica, che a guardarla tutta parla di un Entella a soli 3 punti dalla vetta, diventa quasi ininfluente, tutto l’ambiente biancoceleste ha ben chiaro quelli che sono gli obiettivi e quelle che sono le proprie potenzialità, sicuramente migliorabili, soprattutto in fase realizzativa, ma altrettanto certamente pregne dell’impegno della applicazione e della professionalità che tutto il gruppo mette quotidianamente nel proprio lavoro.
Lavoro che riprenderà domani perchè sabato si torna al sud a ritrovare un amico dell’Entella come Giampiero Ventura e la sua Salernitana in uno stadio che meriiterebbe ben altri palcoscenici.