Riceviamo e pubblichiamo dichiarazioni del segretario provinciale del sindacato Siap, Roberto Traverso in merito a “Poliziotti multati in servizio per infrazioni al codice della strada”.
“Il Capo della Polizia, Prefetto Gabrielli, il 28 aprile 2017 con la circolare 300/A/3524/17/109/41, avvalendosi del parere del Consiglio di Stato del 25 gennaio 2017, ha chiarito che non esiste nessuna forma di automatismo, di tipo sospensivo o revocatorio, che produca effetti anche in ambito civile, quale conseguenza diretta ed immediata di una violazione commessa alla guida di un veicolo di servizio.
In tali casi, per quanto concerne per esempio la Polizia di Stato, la competenza a sospendere e/o revocare la patente di servizio spetta all’Amministrazione di appartenenza e non al Prefetto.
Solo nei casi più gravi, ovvero quando un Giudice si esprime per sanzioni sospensive o revocatorie, lo stesso Consiglio di Stato ha precisato che il provvedimento giurisdizionale può estendere i suoi effetti a tutte le patenti possedute e quindi anche a quella civile dell’appartenente alla Polizia di Stato.
Abbiamo voluto precisare questo delicato passaggio interpretativo della giurisprudenza vigente su un argomento che interessa moltissimo chi lavora in mezzo alla strada per tutelare la sicurezza delle persone perché a Genova in questi ultimi mesi i poliziotti, che notoriamente stanno facendo salti mortali per poter lavorare su strada vista la carenza di personale, stanno vivendo delle situazioni a dir poco paradossali che devono essere assolutamente chiarite per arginare un preoccupante e diffuso senso di demotivazione, a nostro parere assolutamente fondato.
I poliziotti genovesi hanno ricevuto a casa contravvenzioni rilevate dalla Polizia Locale, per infrazioni al codice della strada commesse mentre inseguivano i delinquenti!
Ebbene sì, non è uno scherzo!
Anche se dovrebbe essere superfluo, ricordiamo che per combattere la criminalità sul territorio utilizzando auto e moto di servizio è possibile che chi guida, possa incorrere in infrazioni del Codice della Strada (vedasi inseguimenti, spostamenti sul territorio per appostamenti ect..) ma la normativa prevede che tranne per i casi gravi dove interviene il giudice, la competenza di un eventuale intervento sull’autista ricada sull’ufficio della Polizia di Stato di appartenenza.
Invece il SIAP è stato costretto a chiedere l’intervento del Questore di Genova di fronte a contravvenzioni rilevate dalla Polizia Locale e successivamente inviate al domicilio dei poliziotti, senza informare l’ufficio della Polizia di Stato di appartenenza.
Poliziotti ai quali in alcuni casi sono anche stati notificati provvedimenti di decurtazione dei punti dalla propria patente civile.
Fermo restando quanto suddetto in merito ai casi di una certa gravità valutati dal giudice, abbiamo chiesto al Questore d’intervenire con forza presso il Comando della Polizia Municipale di Genova in modo da far emanare una direttiva interna che metta in chiaro una volta per tutte la situazione, interpretando con il buon senso la circolare del Capo della Polizia del 28 aprile 2017.
Infatti se addirittura nei casi per i quali sarebbe previsto il ritiro della patente, l’organo di polizia stradale (in questi casi la Polizia Locale) che ha rilevato un incidente che vede coinvolta un auto o una moto della Polizia di Stato, non può provvedere al ritiro del documento abilitativo alla guida, ma si deve limitare a segnalare l’incidente all’autorità amministrativa che ha rilasciato la patente (ovvero in questo caso la Polizia di Stato) troviamo davvero inaccettabile che in casi non gravi, lievi e/o lievissimi, la Polizia Locale abbia proceduto direttamente nei confronti del singolo poliziotto sanzionandolo, senza coinvolgere la Questura o l’ufficio di appartenenza.
Ci rendiamo conto e siamo assolutamente solidali con i colleghi della Polizia Municipale che, a nostro parere ingiustamente non rientrano tra coloro guidano moto o auto di servizio utilizzando le patenti rilasciate ai sensi dell’articolo 138 del C.d.S ma bensì ai sensi dell’articolo 139, il quale prevede che le competenza di sanzioni revocatorie o sospensive ricadono sul Prefetto e non come nel caso delle Forze dell’ordine che, come suddetto competono all’amministrazione di appartenenza.
Una situazione sicuramente che ci auguriamo possa essere risolta ma contestualmente riteniamo assolutamente necessario che la normativa vigente venga puntualmente rispettata e che i poliziotti a Genova non vegano più ingiustamente penalizzati per infrazioni commesse mentre stanno svolgendo attività operativa sul territorio (fermo restando quanto già detto per i casi di estrema gravità in cui può decidere il giudice)
In questo delicato contesto storico, Genova così come moltissime altre città italiane interessate da un dilagante degrado sociale, i poliziotti hanno bisogno di lavorare senza inutili fardelli professionali che gravano su una quotidianità già difficile.
Rispettiamo i colleghi della Polizia Locale che, seppur con compiti istituzionali diversi, condividono i rischi della strada ma chiediamo a chi ha la responsabilità politica della politica locale a partire dal Sindaco Bucci ed al suo Assessore Garassino, di dimostrare con i fatti la volontà di una collaborazione concreta con chi garantisce la sicurezza su tutto il territorio nazionale insieme ai Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Penitenziaria, cercando di evitare situazioni imbarazzanti come quelle delle multe rifilate ingiustamente ai poliziotti”.