Gli era stato contestato un peculato di neanche 1200 euro. Un calvario giudiziario, con annessa campagna mediatica contro un innocente, durato anni.
Ieri i supremi giudici della sesta sezione penale della Corte di Cassazione hanno definitivamente assolto il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari, 36 anni, di Alessandria, che era stato coinvolto nel processo sulla cosiddetta “rimborsopoli” in Regione Piemonte.
Gli ermellini hanno quindi annullato la condanna in appello a 11 mesi di reclusione perché “il fatto non costituisce reato”.
E’ stato invece disposto un nuovo giudizio di secondo grado per l’ex governatore della Regione Piemonte Roberto Cota, per il parlamentare della Lega Paolo Tiramani e per la parlamentare di FdI Augusta Montaruli per un vizio di motivazione.
Appello bis anche per altri 21 imputati, per la rideterminazione della pena principale o di quella accessoria.
Nel luglio 2018 l’ex governatore Cota era stato condannato in secondo grado a un anno e sette mesi di reclusione. Stessa pena era stata inflitta a Montaruli, mentre Tiramani era stato condannato a un anno e cinque mesi.
L’inchiesta imbastita dai pm torinesi faceva riferimento a un presunto utilizzo “non ortodosso” dei fondi destinati al funzionamento dei gruppi consiliari piemontesi nella legislatura 2010-2014 guidata da Lega e centrodestra.