E’ stato avviato un terzo filone d’indagine sui viadotti controllati da Aspi.
L’inchiesta, che è per il momento a carico di ignoti, è per omissione di lavori in costruzioni che minacciano rovina.
L’indagine è collegata alla chiusura parziale della A26 per il “grave stato di deterioramento con pericolo di rovina”rilevato dai consulenti della procura per i viadotti Fado e Pecetti.
Del fascicolo se ne sta occupando il pubblico ministero Walter Cotugno.
L’inchiesta è partita dalle segnalazioni dei periti della Procura che avrebbero riscontrato che sotto l’impalcato dei viadotti vi era uno stato di corrosione del cemento elevata, circostanza che non poteva corrispondere con le valutazioni (viene data una valutazione in voti) dati dai tecnici di Spea fino a giugno.
Gli investigatori della guardia di finanza hanno acquisito i progetti del Fado e del Pecetti per verificare se l’opera costruita corrisponda a quella realizzata.
Verifiche in questo senso verranno fatte anche su tutti gli altri 18 viadotti nel mirino della procura.