A causa delle eccezionali precipitazioni i volontari della Protezione Animali hanno raccolto a terra in corso Italia a Savona di fronte all’ex ospedale un rondone.
Volati via dal mese scorso i rondoni comuni, si tratta però di un rondone pallido, una specie distinta da quella dei primi, che migra verso l’Africa più tardi, fino a dicembre inoltrato; altri due soggetti “pallidi” erano stati soccorsi, curati e poi liberati le scorse settimane ad Albissola Marina e Finale Ligure.
I rondoni pallidi si nutrono, come le altre specie di rondoni, di plancton aereo; scelgono per la nidificazione le feritoie o i fori presenti sulle pareti esterne dei palazzi; l’impegno per la cova e per l’assistenza ai piccoli è distribuita tra maschio e femmina, tranne i primi dieci giorni, nei quali le femmine mostrano un impegno superiore; non è presente alcun dimorfismo sessuale e praticano la monogamia, anche se una piccola percentuale cambia sia il nido sia il partner.
Da inizio anno i volontari dell’Enpa hanno raccolto, tra rondoni comuni, maggiori e pallidi, balestrucci e (pochissime) rondini, 175 volatili.
L’impegno è stato notevolissimo, perché necessitano di essere alimentati, con cibo particolare e costoso, almeno una decina di volte al giorno, ogni giorno, da mattina a sera.
I volontari all’opera sono pochissimi, mentre gli appelli dell’Enpa per trovare aiuto trovano sempre scarsissimi risultati, mentre il numero di animali selvatici bisognosi di soccorso, segnalati soprattutto in estate, aumenta di anno in anno da almeno vent’anni.
Secondo i responsabili dell’Enpa, ciò avrebbe dovuto indurre da tempo Regione Liguria ad organizzare un servizio pubblico di recupero con mezzi e risorse adeguati: “Invece a farsene carico in provincia di Savona sono finora solo i volontari dell’Enpa, a cui Regione Liguria eroga un contributo largamente insufficiente e tardivo”.