Sulle musiche di Arvo Pärt sei danzatori giocano con la gravità e la leggerezza nella nuova creazione di Virgilio Sieni
Tre rimandi letterari – Ovidio, Elias Canetti e il duo filosofico composto da Deleuze-Guattari –; una sequenza di brani di Arvo Pärt; sei interpreti di nitida eleganza e indiscussa bravura. Questi gli elementi che sono alla base della nuova ricerca coreografica e filosofica di Virgilio Sieni, punto di riferimento imprescindibile della danza italiana e europea.
«La metamorfosi – scrive Sieni – si può forse intravedere nelle minime incrinature della marionetta che accenna un movimento, nell’approssimarsi al primo passo, nel riflesso della luce che coglie di sorpresa un corpo. Il respiro delle danze che compongono lo spettacolo cerca di essere una meditazione sull’infinito del gesto. Danze che arrivano e tornano dal fondo come una pulsazione continua di avvenimenti, d’incontri fiabeschi, originati ogni volta dall’addentrarsi in uno spazio boschivo. Nel chiaro del corpo, nella luce e nell’ombra, nella natura delle cose, ogni danza giunge come un esercizio di ascolto che richiama all’animale e alla natura». Virgilio Sieni – raffinato creatore di gesti assoluti e umanissimi, di coreografie che reinventano città e spazi naturali – fa danzare bambini o anziani non professionisti, ma al tempo stesso ridisegna con forza innovativa i grandi classici del balletto.
Metamorphosis riprende uno dei temi che ha spesso catalizzato l’attenzione creativa di Sieni: le forme dei corpi, l’uomo e l’animale, il divenire e il desiderio, la bellezza e la sua caducità, diventano danze che narrano «inciampi, errori, ma anche leggende che il corpo custodisce». Così il danzatore diventa un «raccoglitore di gesti e di storie dall’aria, appare nell’infinito dello spazio tattile, nel momento in cui cammina sospeso e ci viene incontro, oltrepassandoci: in quell’istante noi vediamo l’uomo sulla soglia della vita».
Durata dello spettacolo: 60 minuti.