Sono duecento le gallerie a rischio lungo tutta la rete autostradale italiana. Ben 105 sulla rete autostradale in concessione ad Aspi e 90 ad altre società.
A diffondere la notizia, lo scorso novembre, era stato il Consiglio superiore dei lavori pubblici con una lettera inviata a vigili del fuoco e a tutti i provveditorati alle opere pubbliche.
In quel documento, che è stato acquisito dalla guardia di finanza, si legge che i tunnel lunghi oltre 500 metri presentano ‘pericoli di incidenti e crolli, non sono impermeabilizzati, sono privi di sistemi di sicurezza, di corsie di emergenza e vie di fuga, luci guida in caso di evacuazione’.
Si tratterebbe di gallerie non a norma con la direttiva europea 54 del 2004.
Tra le 200 gallerie, buona parte sulle dorsali appenniniche in Piemonte, Liguria ed Emilia, figura anche la Bertè, in A26, dove il 30 dicembre sono crollate due tonnellate di cemento dalla volta. La procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per crollo colposo.
A tale proposito il Mit precisa che tale dossier è un parere richiesto della società Autostrade per l’Italia ed emanato il 6 novembre 2019 dalla Commissione Gallerie del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Nel parere – si legge – la Commissione indica al concessionario le cosiddette “misure compensative transitorie” da adottare nelle gallerie della rete transeuropea (di lunghezza superiore ai 500 m.), fermo restando l’obbligo per il gestore di adeguarsi a quanto prescritto dal DL 264 del 2006 in materia di eventi di incendio o di versamento di sostanze pericolose.
Si tratta di misure dettagliatamente indicate anche in una nota successiva, trasmessa a tutte le società concessionarie a fine dicembre 2019 dalla Commissione Gallerie del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
“Si tratta di interventi – conclude la nota del Mit – che, seppure temporanei, garantiscono standard di sicurezza adeguati a quanto previsto dalla legge e sottoposti all’esame preventivo e consuntivo del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Interventi questi che, a breve, saranno tradotti in disposizioni normative che integreranno le norme già in essere e che progressivamente andranno a decadere con l’attuazione della Direttiva comunitaria”.
“Aspi – spiega il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli – ha chiesto al Consiglio superiore dei lavori pubblici degli standard oggettivi per poter concludere gli interventi su queste gallerie e per la loro messa in sicurezza. Anche rispetto all’infrazione europea che l’Italia ha avuto di recente. Non c’è un rischio, ma una attività di adeguamento ad alcune norme obbligatorie, che garantisce la sicurezza dentro le gallerie”.
Sempre a tale proposito, Autostrade per l’Italia con una nota, replica a tali affermazione, precisando che gli interventi previsti non riguardano la sicurezza strutturale delle gallerie.
“Tali adeguamenti – spiega Autostrade per l’Italia – consistono nell’installazione di sistemi idrici, nella realizzazione di canali di scolo a bordo carreggiata, nell’illuminazione di aree di evacuazione, nell’implementazione di canali radio. Sulla rete ASPI, l’adeguamento di tali impianti è in corso, o in alcuni casi già concluso, in oltre 90% delle gallerie interessate. Nel restante 10% i lavori sono in corso di aggiudicazione”.